Età contemporanea,  Politica

21.2.1848. A Parma vietato indossare cappelli

21 febbraio 1848 – Il duca Carlo II di Borbone sente aria di rivolta. Una settimana fa, il 13 febbraio, in occasione dell’anniversario dei moti del 1831, una gran folla ha partecipato ad una funzione di suffragio celebrata in San Giovanni. Che fare? Il sovrano se la prende con i simboli dei rivoluzionari: i cappelli.

Una notifica fatta circolare in questo 21 febbraio, vieta di indossare “cappelli alla Ciceruacchio, alla Calabrese, alla Puritana e all’Ernani”.

Anche la moda partecipa al Risorgimento. Se è vietato esprimere ad alta voce critiche contro il governo, il dissenso è espresso nel vestiario. Il carrettiere Ciceruacchio è un capopopolo anticlericale di Roma e porta un copricapo a cencio, di feltro, floscio e cedevole nella falda a 360 gradi e alto e aguzzo in cima. I cappelli alla calabrese sono simili, solo meno appuntiti, e ricordano la sollevazione antiborbonica a Reggio Calabria e Messina del 1847. Il cappello alla puritana ha un’alta corona a forma di tronco cono e una tesa non ampia ma rigida ed è utilizzato dai liberali perché richiama l’opera I puritani di Bellini, la cui cabaletta Suoni la tromba è adottata in Sicilia come inno rivoluzionario. Ernani è il protagonista di un’opera di Verdi, che combatte ingiustizia e tirannide portando in testa un cappello piumato allungato sul davanti, come quello degli Alpini, che lo hanno ripreso proprio da qui.

I cappelli non sono stati vietati solo a Parma. Carlo II ha copiato un provvedimento adottato pochi giorni prima dalla polizia di Milano, solo allungando l’elenco dei copricapi proibiti.

Il duca di Parma ci ha sentito bene, nell’odorare la rivolta. Ma il suo provvedimento contro i cappelli non è servito a nulla. Il 20 marzo (data cui sarà poi dedicata anche una via, l’ex borgo della Macina) scoppia un quarantotto, Carlo cede la città ad un governo provvisorio ed abdica.

Cristina Trivulzio di Belgiojoso posa con un cappello alla calabrese ed il tricolore,
fotografia acquerellata degli anni '40 del XIX secolo.
Cristina Trivulzio di Belgiojoso posa con un cappello alla calabrese ed il tricolore,
fotografia acquerellata degli anni ’40 del XIX secolo.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.