Cronaca,  Età contemporanea

21.11.1921. Arrivano gli Alpini!

21 novembre 1921 – Nasce la sezione parmigiana dell’Associazione Alpini, con sede in strada Vittorio Emanuele (via della Repubblica).

Nella seduta inaugurale – è domenica mattina – si ritrovano oltre 60 reduci della Grande Guerra: soldati del 4° e dell’8° Reggimento, dove per lo più erano intruppate le leve dal parmense, che pochi anni prima avevano combattuto attorno al monte Rosa, sul monte Nero, sul Pasubio, a Tolmino, a Vodice, sul monte Fiore, sull’Adamello e sull’Ortles. Uomini che vogliono ancora vivere lo “spirito di cameratismo che fecero degli Alpini nostri un insuperabile corpo, fermo e incrollabile come la montagna”, come recita una cronaca dell’evento uscita due giorni più tardi sulla Gazzetta di Parma.

A capo della sezione viene eletto il capitano Giuseppe Del Prato e come vice Umberto Bocelli, che organizzeranno una serie di raduni in Appennino per ritrovare quel clima di fratellanza già idealizzato col quale i soldati ricordano la trincea. I primi raduni, nell’estate 1922, si svolgono a Basilicanova e a Pellegrino.

Il parmense, soprattutto le valli appenniniche, hanno un posto importante nella storia degli Alpini. Parmense è il primo alpino caduto in montagna: Pietro Zanzucchi di Cortile San Martino (i genitori venivano da Berceto), travolto da una valanga il 14 dicembre 1890 sul monte Saccarello, al confine con la Francia. Parmense è anche la prima medaglia d’oro al valor militare assegnata ad un alpino: Pietro Cella di Bardi, morto il 1° marzo 1898 nella battaglia di Adua in Eritrea; il capitano rimase al suo posto fino all’ultimo per proteggere la ritirata dell’esercito italiano sopraffatto da quello del negus Menelik II.

Alpini della scuola di Parma si esercitano in Appennino,
in un’immagine della Guida di Parma: città e provincia di Eugenio Massa del 1913
Alpini della scuola di Parma si esercitano in Appennino,
in un’immagine della Guida di Parma: città e provincia di Eugenio Massa del 1913

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