21.10.1334. L’esercito sbandato entra in città
21 ottobre 1334 – Verso l’ora terza (attorno alle 9 del mattino), un esercito sbandato entra in città. è l’esercito raccolto dai Rossi per difendere Parma da Mastino della Scala, che sta conquistando gran parte dell’Italia settentrionale. Ci sono cavalieri e fanti, molti tedeschi, arrivati da Modena, Reggio, Piacenza e Lucca.
La variegata e numerosa milizia è stata radunata a fine settembre. Poiché Mastino dovrebbe arrivare dal nord, si sono acquartierati prima a Baganzola, poi a Vicomero e quindi a Torrile.
In queste ville, hanno fatto un’infinità di danni. Per procurarsi legna da ardere, i soldati hanno sradicato alberi e viti, perfino demolito case, che sono fatte tutte di legno. Hanno aperto strade nuove calpestando i campi. Hanno ammassato derrate agricole, avute in parte dai parmigiani, e il resto razziato da malcapitati contadini.
Ma si annoiano. Perché passano le settimane e di nemici non se ne vedono. Così, stanchi dell’ozio, in questo venerdì 21 ottobre i soldati decidono spontaneamente di abbandonare il campo e venire in città.
Che intenzioni hanno? Vogliono saccheggiare anche Parma? Nulla di tutto questo, anzi. I soldati si disperdono lasciando indietro tutto il bottino fatto nelle campagne: interi carri di prodotti agricoli, soprattutto legumi, perché non hanno buoi e non sanno come trainarli, e poi molto vino e molto frumento, vari strumenti di lavoro e pure un gran numero di armi.
La maggior parte dei soldati si allontana, probabilmente per tornare a casa. Qualcuno resta e il Comune assegna loro piccoli lavori.
Mastino diverrà signore di Parma senza combattere.