
21.1.1989. La tossicodipendenza si cura anche in carcere
21 gennaio 1989 – Nel carcere di Parma verrà organizzata una comunità terapeutica per la cura dei tossicodipendenti. La novità viene annunciata nel corso di un convegno appositamente organizzato dai promotori, l’associazione Il Dialogo presieduta dall’avvocato Carmelo Panico. La comunità sarà effettivamente attiva verso la fine dell’anno.
Gli ‘80 sono il decennio dell’emergenza eroina e Aids. Nel 1987, l’Usl ha stimato in circa 2.000 gli eroinomani in città, metà dei quali ammalati di Aids, malattia senza cura. In carcere, nel 1989 il 43% dei detenuti è tossicodipendente.
Da metà ‘70 nascono comunità di accoglienza dei “tossici”, che cercano di recuperare ad una vita normale i giovani che abusano di droga. Sono esperienze pionieristiche, lasciate all’iniziativa di pochi meritevoli, come la Fattoria di Vigheffio di Mario Tommasini o la Comunità Betania a Marore di don Luigi Valentini, formalmente istituita nel 1983.
Ma solo alla fine degli anni ‘80 il problema inizia ad essere affrontato in maniera organica. Finalmente sono organizzati dibattiti pubblici attorno ad una questione a lungo cacciata sotto il tappeto. Nel 1987 la Usl stampa opuscoli informativi per prevenire la diffusione dell’Aids.
Il passaggio successivo è andare a incontrare drogati e sieropositivi là dove c’è maggior concentrazione. Le unità di strada saranno attive solo dal 1994. Per ora, nel 1989, c’è la comunità terapeutica in carcere.

–
——————————
Succede il 21 di gennaio:

