2.9.1319. Far West Emilia, la strage di Enzola
2 settembre 1319 – In piazza sono radunati 1.200 parmigiani. Un’efferata strage ha sconvolto la città. Il giorno prima, sull’Isola in riva al Po (Enzola), alcuni uomini armati hanno assaltato la casa di Pietro Visdomino, lasciando sette morti. Hanno ucciso anche dei bambini, il più piccolo di tre o quattro anni. Chi ricorda la scena iniziale di C’era una volta il West, può immaginare come deve essere andata fra questi banditi e le loro vittime quando Parma era terra selvaggia. La sola differenza è che al posto dele pistole hanno spade. Il motivo del drammatico evento non è noto; forse, proprio come nel film di Sergio Leone, il prepotente di turno vuole mettere le mani sulla terra di qualcun altro.
Ma la reazione della città è esemplare. I colpevoli vengono subito riconosciuti in Rolando, Ramisio, Obizzo e Giovanni Ramisini e altri loro congiunti.
Come è in uso nel 1319, l’incriminazione segue il seguente rituale. L’accusa è urlata a squarciagola in mezzo alla folla adunata in piazza. Poi suona la tromba. Quindi si prende una candela, la si mette su un candelabro di corno e la si accende: gli accusati hanno tempo fino a che la candela non si spegne per presentarsi di fronte alla città e difendersi. La candela si consuma senza che nessuno risponda alla convocazione.
Così, prima che la giornata termini, l’assemblea di 1.200 persone vota la colpevolezza dei Ramisini e parte la caccia all’uomo.
Il podestà, alla testa di tutti i soldati disponibili, si reca presso le case della famiglia, che stanno fra le chiese di San Matteo e di Sant’Antonino (entrambe perdute, stavano nei pressi dell’attuale Steccata), e le demoliscono fino all’ultimo mattone. I mattoni sono portati in piazza ed esibiti; saranno riutilizzati in diversi lavori pubblici. Poi i soldato escono da Parma e ripetono la stessa operazione di distruzione alle case che i Ramisini hanno a Colorno, a Copermio, a Ronco Campo Canneto e in altri luoghi della bassa. La campagna punitiva dura otto giorni. L’eco dell’evento è tale, che finché il podestà non torna in città, è vietato svolgere qualsiasi lavoro.
I colpevoli del delitto non saranno mai presi, ma neppure avranno mai il coraggio di farsi rivedere.