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2.4.1986. Primo trapianto di rene e altri record in sala operatoria

2 aprile 1986 – All’Ospedale Maggiore, quando già fa buio, un’équipe medica diretta da Gian Carlo Botta realizza il primo trapianto di rene a Parma.

L’anno prima, le molte persone sottoposte a dialisi avevano protestato platealmente arrivando ad occupare la sala del Consiglio comunale in Municipio. In qualche città d’Italia si sono iniziani a compiere con successo alcuni trapianti di rene. Pure alcuni parmigiani sono stati operati ricevendo in dono un rene nuovo spostandosi in Piemonte. Perché non si fa lo stesso anche qui?

In realtà, nel nosocomiio di via Gramsci un Centro trapianti c’è già, costruito nel corso del decennio precedente dai clinici Luigi Magone ed Edmondo Malan, cui sono succeduti i loro allievi nefrologi Vincenzo Cambi e – per l’appunto – Gian Carlo Botta. Ma all’inizio, il Centro trapianti è un luogo di studio, di formazione, perché se dagli anni ’60, dopo la scoperta dei farmaci immunodepressivi, i trapianti stanno davvero salvando la vita alle persone operate, gli specialisti capaci di realizzarli restano pochissimi.

A dirla tutta, un tentativo a Parma era stato fatto anche nel 1979, ma l’organo impiantato era stato rifiutato e l’operazione era finita nel peggiore dei modi.

In questo tardo pomeriggio del 2 aprile, invece, al Maggiore si prepara un successo.

I trapianti iniziano sempre con un evento triste. Luigi B., parmigiano di 50 anni, colpito da emorragia celebrare, si spegne in ospedale il 1º aprile. Dopo 12 ore di osservazione, i sanitari domandano ai parenti se sono favorevole all’espianto dei reni. Sì, così una parte di Luigi continuerà a vivere.

Parte allora la ricerca del miglior ricevente, che deve essere fisicamente compatibile. La selezione favorisce Ivo C. di Faenza, 35 anni e una figlia adolescente. Una telefonata, un’ambulanza con le sirene accese, e finalmente nel tardo pomeriggio del giorno dopo tutto è pronto per il trapianto. L’operazione dura 5 ore e termina oltre le 23.

L’intervento chirurgico non è una buona notizia solo per Ivo, ma per centinaia e centinaia di altre persone che nei decenni successivi potranno beneficiare di analoghi doni.

Sempre Botta ed il collega Cambi, nel 1992 eseguiranno il primo trapianto di rene da donatore vivente (una mamma per la figlia). Il 26 luglio 1998 Botta realizzà il primo doppio trapianto: rene e pancreas, ricevuti da una donna di 33 anni. Il 21 settembre 2001 il primo trapianto di entrambi i reni, di cui beneficia ancora una donna, cinquantanovenne. Il 21 agosto 2008, a Parma si compie con successo il primo trapianto di rene in Italia fra persone con gruppo sanguineo diverso, il rene che una moglie ha donato al marito.

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Succede il 2 di aprile:

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