
2.4.1696. Nasce la diva del Settecento
2 aprile 1696 – Nasce Francesca Cuzzoni, voce angelica destinata a diventare la star del bel canto del Settecento. In tutta Europa, le folle urleranno il suo soprannome: “La Parmigiana” o “La Parmigianina”. Ma destinata pure a morire povera in canna.
Figlia di un violinista, allieva dell’organista della Steccata Francesco Lanzi, la Cuzzoni debutta nel teatro della Corte ducale di Parma il 2 settembre 1714 nel ruolo di Alfonso ne “La Virtù coronata” di Bernardo Sabatini. Nella sua città resta però poco: l’ultima esibizione è nei panni di Galatea nella “Dafni” di Emanuele d’Astorga, in occasione del carnevale 1716. Poi va alla conquista del mondo.
La cantante è apprezzata per la voce dal timbro dolce, la notevole estensione che va dal do3 al do5, il controllo, la chiarezza. Ma a fare di lei una vera diva del palcoscenico sono soprattutto i pettegolezzi, basati sulla vera o presunta rivalità con altre stelle del tempo.
La Parmigiana si esibisce in teatri sempre più importanti, fino ad arrivare a Londra, ingaggiata dalla Royal Academy of Music, con debutto davanti al pubblico inglese il 12 gennaio 1723. Da qui al 1728, nella City interpreta 22 opere (oltre che andare in tournée a Parigi), conquistandosi un seguito sempre più vasto e grandi titoli sui giornali.
È stravagante e pretenziosa: “Iddio guardi i compositori dalle sue strambità e dal suo caldo temperamento. Ha una condotta che disfido Platone e Socrate a condurla e dominarla”, dice di lei il cantante Gaetano Berenstadt. A Londra, chi la doma è il compositore Georg Friedrich Händel: “Oh, Madame, lo so che voi siete una vera diavolessa: ma vi devo dire che io sono Belzebù, il capo dei diavoli”.
I giornali amano le diavolesse, come tutti i personaggi capaci di attirare l’attenzione. Proprio i giornali sono i più attivi nel gioco di costruzione del divismo di Francesca Cuzzoni, che viene presentata come acerrima antagonista di Francesco Bernardi “il Senesino”, il castrato più noto di Londra. I due cantano spesso insieme ed ogni sera è una sfida a chi intona il maggior numero di acuti, chi coglie la nota più alta, chi tiene il fiato più lungo. I due ricevono gli stessi favolosi compensi, anche 2.000 ghinee all’anno: 16 chili d’oro!
Il vero dualismo verrà però poco più avanti, con la veneta Faustina Bordoni, che la Parmigiana ha incontrato per la prima volta a Venezia nel 1717 e che ritrova a Londra nel 1725, anche lei chiamata al King’s Theatre, proprio per soffiare sul fuoco delle rivalità che tanto conquistano l’attenzione dell’opinione pubblica. In questi anni, la Cuzzoni e la Bordoni sono famose come il re Giorgio. Sono come i Beatles e i Rolling Stones, come Messi e Ronaldo. Richiamano folle, interessate a vedere chi vince nelle quotidiane gare di virtuosismi. Il fuoco del confronto è così ben alimentato che l’intera Gran Bretagna si schiera metà per l’una e metà per l’altra cantante.
Il duello finale si consuma il 6 giugno 1727 ed è violento e distruttivo. Va di scena l’“Astianatte” di Giovanni Bononcini, una delle diverse opere composte appositamente per le due soprano. Ma il pubblico non le lascia cantare: i fan dell’una sommergono di fischi l’altra e viceversa. Le due cantanti si accalorano e il confronto si trasforma in scontro. Cuzzoni e Bordoni si prendono a male parole, si azzuffano, si tirano i capelli, si scambiano schiaffi, una scena di isteria non certo prevista dal copione. Il pubblico in platea e sui palchi segue le loro beniamine e nella lotta vanno pure distrutte le scenografie.
Lo scandalo di questo episodio è tale che entrambe le cantanti devono lasciare Londra. La Parmigiana va a Vienna e poi torna in Italia. Nel 1729 si esibisce in onore del duca di Parma, ospite a Modena. Ma le date che le sono offerte scarseggiano. Prova a tornare a Londra, dove però una nuova voce la mette in ombra: la star della City è ora Farinelli.
Francesca Cuzzoni continua a spostarsi in tutta Europa in cerca di ingaggi, ma i bei giorni sono finiti. Continua a cantare, senza più il successo di un tempo. E neppure gli stessi cachet, tanto che viene arrestata per debiti due volte, in Olanda nel 1742 e in Inghilterra nel 1750, salvata dal principe di Galles. Il problema è la voce, diventata sottile, debole. Mentre lo stile di vita resta quello di sempre, senza freni.
La grande stella tramonta definitivamente nel 1751, quando annuncia il ritiro. Andrà a stare a Bologna, dove per vivere vende insalata al mercato: quella voce che ha fatto impazzire il mondo, ora serve solo a richiamare le massaie al banco. Muore il 19 giugno 1778, dimenticate e in estrema povertà.

caricatura di Francesca Cuzzoni, Farinelli e John James Heidegger,
incisione forse da un disegno della Contessa di Burlington, 1734 ca. (collezioni del British Museum)

