
2.12.1516. L’anonima sequestri degli infami fratelli Belliardi
2 dicembre 1516 – Viene liberata la bambina rapita da quegli infami dei fratelli Belliardi. Per riportarla a casa si è mosso in prima persona il conte Torelli, che ci tiene a salvare il proprio onore: che nessuno possa dire aver lui avuto parte in un’azione tanto scellerata, anche se a commetterla sono stati i suoi soldati. Un misfatto che ha fatto scandalo in ogni paese del parmense ed oltre. Perché già tutti sapevano che i quattro fratelli non avevano coscienza, ma sequestrando una fanciulla di nove anni hanno davvero passato il segno.
Prospero, Palino, Prete e Matteo Belliardi sono quattro soldati, quattro fratelli, quattro anime nere che non si fanno scrupolo di nulla: se c’è da guadagnarne, sono disposti a tutto.
Hanno cambiato campo senza batter ciglio passando al servizio della squadra dei Rossi abbandonando il campo avversario, quello di Correggio, Pallavicino e Sanvitale. Prete, che il più diavolo dei diavoli, ha ucciso la moglie, quando era incinta, a sangue freddo, sul suo letto, mentre dormiva, in modo orribile: impalata. E ora questa storia del rapimento.
È successo il 4 novembre. Un delitto ben premeditato. I Belliardi si sono messi d’accordo col servo di una ricca dama, donna Luchina Del Sale, importante famiglia di Ravenna. Quel servo è un figlio bastardo del marito. La bambina l’hanno presa per chiedere un riscatto e l’hanno portata a San Secondo parmense. Qui speravano di poterla nascondere in casa di parenti, gli Storioni, ma nessuno è disposto a diventare complice di questo misfatto.
La notizia di questa anonima sequestri del Cinquecento ha suscitato enorme sdegno. Tutti sanno che i quattro fratelli sono al servizio di Francesco Torelli, conte di Montechiarugolo. La famiglia Del Sale si rivolge a lui implorando aiuto. E lo trovano. I fratelli sono subito condannati, seppur in contumacia, e parte la caccia all’uomo in tutte le città dell’Emilia e della Romagna.
Il primo ad essere catturato è Matteo Belliardi, smascherato a Bologna. Questo confessa: la bambina non è più a San Secondo, ma a Reggio. è qui che in questo 5 dicembre, Francesco Torelli accompagna donna Luchina perché possa riprendere la figlia e riaccompagnarla a casa.
Per una volta, la storia ha un lieto fine.


