
19.7.1769. Il fascino della Cina alle nozze dei duchi
19 luglio 1769 – A Parma impazza la moda della cineseria. In occasione delle nozze fra il duca Ferdinando di Borbone e l’arciduchessa d’Austria Maria Amalia d’Asburgo, nel Giardino ducale viene allestita una grande (finta) fiera cinese, il cui racconto impressiona molte corti in Europa.
Le nozze sono celebrate per procura a Vienna il 27 giugno 1768. Quando la sposa arriva a Parma (con un anno di ritardo…), la cerimonia è ripetuta nel Palazzo Ducale di Colorno. Poi tutti a Parma per far festa. Nel Parco, davanti a grandi scenografie, l’architetto Petitot ha allestito una rappresentazione d’Arcadia, un torneo e soprattutto questa “foire chinoise”.
La moda dell’oriente è nata in Francia al tempo del re Sole e per tutto il Settecento si mantiene in tutto il continente.
Nella fiera del 1769, sono stati innalzati padiglioni attorno ad una piazza fra gli alberi del Parco Ducale, con botteghe tenute da giovani maschi e femmine vestiti alla cinese, alcuni con una lunga pipa in bocca, e tanti bracieri infondono profumi che richiamano terre lontane. Giunta la corte, dal centro della piazza se ne vanno i saltimbanco, le scimmie e gli orsi per far posto ad una “carovana cinese” che porta merci imballate in scatole con scritte in cinese. Da un carro viene scaricato un grande vaso e tanti ragazzi gli danzano intorno. Poi un’altra carovana, questa di giapponesi, che si esibiscono in una lotta. Quindi la carovana dei mercanti dell’isola di Giava. Infine una “turba di Tartari Mongul” con i capi a cavallo e le donne sui palanchini.
Peccato che a Parma nel 1769 non ci siano né cinesi, né giapponesi, né indonesiani, né mongoli. Ci sono solo i negozianti della città, che si sono prestati a mascherarsi per accogliere la nuova duchessa. E le merci orientali sono fabbricate qui nel Ducato, che costa meno che farle arrivare dall’altra parte del mondo. Nel Settecento, è l’Europa che falsifica i prodotti dell’Asia…
Terminate le feste, la loro cronaca è affidata ad un giovanissimo tipografo, Gian Battista Bodoni, chiamato a Parma apposta per tale scopo. Realizza un album in italiano e francese, ricco di incisioni che sarà distribuito in centinaia di copie, capace di trasmettere la memoria del fasto di questa festa.


realizzato da Gian Battista Bodoni

