19.6.1573. Cassandra Marinoni pugnalata. Nasce Donna Cinerina
19 giugno 1573 – Nella rocca di Soragna muore Cassandra Marinoni, pugnalata il giorno prima dal cognato Giulio Anguissola. I suoi discendenti sono convinti che lo spirito di questa donna non abbia mai lasciato il castello, dove rimane a vegliare sulla vita dei proprietari, pronta ad annunciare in anticipo la loro morte. È nota come “fantasma di donna Cinerina”.
Dal 1573, Cassandra è moglie di Diofebo Meli Lupi II, signore di Soragna, e lei stessa amministra il feudo, ogni volta che il marito si assenta per la guerra.
Il 18 giugno, Cassandra va a trovare la sorella Lucrezia a Cremona. Terminato da poco il pranzo, nel palazzo irrompe una masnada di 50 uomini armati di tutto punto, che percuotono i servi fino a farsi dire dove stanno le due donne. Li comanda il conte Anguissola, marito abbandonato di Lucrezia, che non lo ha più voluto a causa della sua violenza. E infatti, appena trovata la moglie la accoltella non una, ma 32 volte. Poi si gira verso la cognata e di nuovo alza il coltello, colpendola 13 volte. Ora vorrebbe uccidere i servi, per non lasciare testimoni, ma questi sono riusciti nel frattempo a chiudersi nelle camere e il conte desiste e se ne va.
Lucrezia muore subito. Cassandra ancora respira. Messa su un carro, viene trasportata di corsa a Soragna. Spira il giorno successivo all’attentato.
Giulio Anguissola non è certo nuovo a crimini tanto violenti. È stato lui che il 10 settembre 1547 ha assassinato Pier Luigi Farnese, primo duca di Parma. Allora riuscì a scamparla perché papa Paolo III, padre di Pier Luigi, morì prima del termine del processo avviato e poi abbandonato dal successore. Anche questa volta non subirà alcuna condanna, grazie alle influenti amicizie, che fanno andare a vuoto le suppliche del marchese Diofebo al re di Spagna Filippo II per ottenere giustizia per la moglie.
Forse è per questo – e qui si entra nella leggenda – che Cassandra è rimasta come fantasma. Il nome di donna Cinerina pare venga dal profondo pallore che assunse prima di morire, causato dalle perdite di sangue. La famiglia Meli Lupi, che ancor oggi abita nella rocca di Soragna, da tempo le attribuisce i frequenti scricchiolii notturni e le aperture di porte là dove nessuno era passato.