19.2.1935. Prete arrestato per aver parlato male della guerra di Mussolini
19 febbraio 1935 – I carabinieri arrestano il parroco di Calestano, don Antonio Bizzarri. Cosa ha fatto? Durante la messa, pochi giorni prima, ha osato parlar male dei progetti coloniali del regime fascista.
L’aggressione italiana all’Etiopia inizierà solo il 3 ottobre di questo stesso 1935, ma dell’invasione si parla già dal dicembre dell’anno prima, dopo che alcuni irregolari hanno assalito dei soldati in Somalia. Il prete ha osato mettere in guardia i suoi parrocchiani da qualsiasi nuova guerra, quando ancora in molti piangono i morti del Primo conflitto mondiale. Tanto è bastato per muovere pesanti accuse a suo danno.
Due domeniche prima, fra i cento fedeli che ascoltavano l’omelia, c’erano anche il podestà Guerrino Calzolari e il segretario politico Angelo Cavatorta, che si affrettano a denunciare il prelato. Rapidissimamente, la commissione provinciale di Parma del Tribunale speciale condanna don Antonio per “disfattismo”. La pena è il confino per 5 anni a Cinquefronti di Reggio Calabria, mille chilometri da Calestano. Il 22 febbraio, il prete è già al sud.
Fra 1926 e 1943, sono 120 i parmensi mandati al confino; Bizzarri è l’unico prete. I confinati condannati per aver parlato male dell’invasione dell’Etiopia sono sei.
Bizzarri nato a Mezzano Rondani il 7 ottobre 1881, è presbitero dal 29 giugno 1906, parroco di Calestano dal 1917. Nell’indagine viene rimarcato che non ha mai espresso simpatie per il fascismo, ma per difendersi lui nega e spiega che dietro alle accuse c’è una congiura di paese.
In realtà, a Cinquefronti don Antonio resta solo alcuni mesi. Appena lasciata Parma, in molti si muovono per ottenerne la liberazione. Scrivono a Mussolini chiedendo una grazia sia il vescovo Evasio Colli che la sorella di don Antonio che un suo caro amico già compagno di seminario. Pure lo stesso Bizzarri presenta appello e scrive al duce. Mussolini partecipa alla seduta dell’appello ordinando un atto di clemenza e la corte dispone la liberazione.
Bizzarri riparte dalla Calabria per Parma sabato 8 giugno, soluzione che contraria non poco il segretario federale di Parma Comingio Vadrè. Il parroco deve però lasciare comunque Calestano: per evitare nuove polemiche, il confino permanente diventa Vigheffio, sua nuova sede.