Età contemporanea,  Scienza & Tecnica

19.2.1905. L’avvento dell’estintore

19 febbraio 1905 – I parmigiani sono invitati ad assistere ad una curiosa esibizione: per la prima volta verrà mostrato in città un estintore. Sì, quella sorta di bombola con la maniglia che fa una schiuma in grado di spegnere le fiamme. Dalla generazione successiva, l’estintore diverrà un oggetto comune, quasi banale, presente in tutti i luoghi pubblici. Ma nel 1905 è una novità assoluta che nessuno conosce.

La dimostrazione è organizzata dal signor Attilio Paini, rappresentante a Parma della ditta Minimax di Genova. Questa produce i primi estintori italiani utilizzando il brevetto dell’inventore tedesco Willhelm Graaff, depositato giusto l’anno prima (e copiato dal russo Aleksandr Loran). Gli estintori sono stati elaborati a metà Ottocento, ma per lungo tempo la loro diffusione è limitata ad USA e alcuni Paesi del nord Europa; l’Italia li conosce solo dai primi del Novecento.

Lo spettacolo dell’estintore si deve svolgere al Foro Boario, ma ahinoi, i curiosi che a metà pomeriggio si recano all’appuntamento rimangono delusi: nevica, non si riesce ad accendere il fuoco, e allora neanche a spegnerlo…

L’esperimento è rinviato. Solo il 9 marzo – finalmente – un primo estintore viene davvero utilizzato a Parma. Sempre al Foro Boario, viene dato fuoco ad una catasta di casse di legno imbibite di petrolio e coperte di catrame. Con qualche diffidenza, il pubblico guarda le fiamme alte. Un tecnico della Minimax arriva con questo cono di metallo dipinto di rosso, gira la valvola sul retro, uno schizzo di schiuma chiara investe il rogo, che nel giro di un minuto si estingue. Et voilà: la plurimillenaria era dell’acqua che spegne gli incendi è finita; è iniziato il tempo della chimica.

L’esperimento viene ripetuto tre volte, su pire differenti, perché una volta irrorato dell’acido carbonico che esce dall’estintore, il legno non si incendia più. Ed è forse questo che colpisce maggiormente il pubblico del Foro Boario.

La dimostrazione sarà ripetuta uguale in giugno al Campo di Marte e negli anni seguenti saranno messi in vendita altri tipi di estintori. Ma il Minimax dominerà a lungo il mercato.

Le pubblicità del Minimax recitano:

Estintore a mano brevettato, il preferito nel Concorso del Genio Civile di Roma. Non più pompe. Nessun meccanismo. Nessun bisogno d‘acqua. Niente tubi. Con un sol colpo si produce un getto di 14 metri. Spegne incendi alimentati da olio, celluloide, petrolio, catrame, benzina. Manipolazione semplicissima. Durata garantita. Ciascun apparecchio è provato e bollato per una pressione di 10 atmosfere. Il più economico ed il più efficace di tutti gli apparecchi spegnitori a mano”.

C’è da scommettere che il signor Paini, nel suo negozio in borgo Giacomo Tommasini, di “apparecchi spegnitori” da questo 1905 ne venderà parecchi.

Estintore Minimax del primo Novecento
Estintore Minimax del primo Novecento

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Succede il 19 di febbraio:

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