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19.12.1903. La data sfortunata del maestro Cleofonte Campanini

19 dicembre 1903 – Cleofonte Campanini dirige per la prima volta un’opera alla Scala di Milano, la Siberia di Umberto Giordano. Per il grande maestro d’orchestra potrebbe essere l’apice della carriera. Invece…

Campanini, nato a Parma sia fisicamente che artisticamente, è già salito sui podi di prestigiosi teatri d’Europa e America. Ma la Scala è il tempio del melodramma più noto al mondo. Il grande teatro gli ha offerto un contratto di tre anni e lui vorrebbe partire col botto: per la stagione 1903-1904 prepara un ambizioso programma di otto opere, fra le quali due inedite.

La Siberia è una delle inedite. Il pubblico resta freddo (e non è un gioco di parole…). La musica è difficile da capire. Manca di quella drammaticità che conquista lo spettatore. E alcune scene – quella delle anime morte su tutte – suscitano repulsione. Pure le scenografie non aiutano: quei realistici paesaggi della gelida tundra trasmettono desolazione più che la passione che si desidera vivere seguendo un’opera lirica.

Campanini ci riprova con la seconda inedita, niente meno che la Madama Butterfly di Puccini, per la quale si prepara con grandissima cura. Ma alla prima, il 17 novembre 1904, va anche peggio che con la Siberia. Gli spettatori fischiano per tutti i tre atti e il mattino dopo la critica è spietata. Lo stesso Puccini dirà: “fu un vero linciaggio”. Sempre Campanini, tredici mesi dopo riproporrà la stessa partitura a Brescia, dove Madama Butterfly riscuote quel grande successo che si ripete nei 120 anni a seguire.

Gli altri spettacoli diretti da Campanini a Milano andranno meglio, ma quando si parte male, spesso non si trova più quel feeling necessario per operare al meglio. E così, il maestro lascia la Scala prima del tempo. Stanco dalle continue contestazioni e critiche di alcuni orchestrali, Campanini si dimette nel 1905.

Cleofonte Campanini è un valente violinista, che oltre che esibirsi con un quartetto a Parma, già da ragazzo viene chiamato a Vienna, Berlino e Londra. Ma all’età di vent’anni sceglie di riporre l’archetto per la direzione d’orchestra.

Agli esordi viene scritturato nella sua città al Teatro Reinach (che comprerà nel 1914!) e poi al Regio. A Torino dirige anche Toscanini al violoncello. Prima dei 30 anni ha già compiuto trionfali tournée negli Stati Uniti, in America latina, in Spagna. E poi la disgraziata esperienza della Scala.

Per consolarsi, Campanini torna a Parma e torna negli Usa, fra New York e Chicago, mietendo numerosissimi successi e animando la vita artistica musicale, fino alla morte.

Cleofonte Campanini muore nel 1919, il 19 dicembre. La stessa data del pessimo debutto alla Scala. Questo giorno al maestro certo non porta fortuna.

Cleofonte Campanini e la moglie Eva Tetrazzini a Chicago il 4 novembre 1914
Cleofonte Campanini e la moglie Eva Tetrazzini a Chicago il 4 novembre 1914

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