Ambiente,  Cronaca,  Età contemporanea

18.9.1973. Alluvione a Salsomaggiore. Due vittime

18 settembre 1973 – Salsomaggiore, città priva di fiumi, è allagata. Un’inondazione, in pochi minuti, trasforma le strade in ruscelli e le finestre delle case in cascate. La furia delle acque uccide due donne. Le auto vengono trascinare e sommerse. Abitazioni, negozi, alberghi e i due principali stabilimenti termali si riempiono di fango limaccioso.

Come è possibile, se nel centro di Salso non scorrono fiumi? In realtà, ci sono due torrenti, ma viaggiano chiusi in condotte sotterranee costruite all’alba del Novecento. È una delle cause del disastro.

In questo 18 settembre 1973, grandi piogge si abbattono su tutto il parmense. Ci sono danni a Bosco di Corniglio, a Noceto, a Sant’Andrea Bagni, a Ponte Ghiara. Ma il vero diluvio colpisce Salsomaggiore, su cui in sei ore cadono 112 millimetri di pioggia. E questa è la seconda causa del disastro.

Quando opere umane comode ma sconsiderate si imbattono in un evento naturale estremo, il danno può essere incalcolabile.

Per i forti temporali, diversi fiumi si ingrossano: lo Stirone, il Recchio, il Parola. Ma le loro acque corrono libere verso il Po. A Salso invece, i torrenti Ghiara e Citronia ingrossati non sanno come superare le strozzature dell’intombamento sotto la città. E allora esplodono. Letteralmente: esondano a monte delle loro coperture e la pressione dell’acqua fa saltare le fognature e ogni cosa, aperta o chiusa, si allaga.

Era già successo nel 1903 e nel 1954, ma allora senza morti.

Salso, in settembre, è gremita di turisti venuti per le cure termali. Le vittime dell’evento sono proprio due di loro. La signora Clementina Pompili, milanese, 75 anni, di Milano, annega nell’atrio del pensionato delle suore di Sant’Anna. Milvana Zanforlin, 27 anni, di Busto Arsizio, viene invece travolta da un’auto che galleggia subito dopo essere fuggita dal negozio di parrucchiere in cui sta facendo sistemare i capelli.

Salso rimane senza acqua e senza gas. Ci sono pure lampioni caduti. L’alluvione non ha risparmiato le storiche Terme Berzieri e neppure le Zoja, inaugurate giusto tre anni prima, edificate esattamente sopra il punto in cui si uniscono Ghiara e Citronia.

Ma i salsesi non si perdono in lacrime. Appena passata la furia idrica, eccoli con le pale in mano, aiutati da squadre di volontari arrivati da tutta la provincia, con ruspe e pompe.

Le Berzieri riapriranno già il giorno dopo, seppur molto parzialmente. E in soli tre giorni la gran parte delle attività potrà riaprire.

Un cortile allagato a Salsomaggiore durante l'alluvione del 18 settembre 1973
Un cortile allagato a Salsomaggiore durante l’alluvione del 18 settembre 1973

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Succede il 18 di settembre:

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