18.8.1555. Il Sinner del Rinascimento. Palla Scanno antenato del tennis
18 agosto 1555 – A Venezia è stampato Il trattato del giuoco della palla, scritto da Antonio Scaino, il più esteso libro di sport del Cinquecento. Non di calcio tratta, ma di una versione rinascimentale del tennis, disputato in partite di quattro contro quattro, con vittoria alla quindicesima “caccia” (i punti). Scaino illustra sei varianti di questo gioco.
Fra i migliori giocatori del suo tempo – e ne nomina tre oltre a due campioni del passato – l’autore del manuale cita un parmigiano. È il primo sportivo di Parma di cui si ha notizia.
Il grande tennista del Cinquecento è Nardo Veneziano, soprannominato per l’appunto “Prete da Parma”. Il libro lo indica quale inarrivabile esempio di abilità e valore “nel giuoco del Pallone” e “anchora della Palla Scanno”. Con “pallone”, si intende la tecnica di schiacciata utilizzando il pugno, quando si usa una “palla da vento”, cioè gonfiata. Invece lo “scanno” è l’attrezzo con il quale i battitori colpiscono quando si gioca con una “palla soda”, cioè riempita di stracci o piume e intorno cinque strati di pelle. Lo scanno è come una racchetta senza manico e da questo è poi derivato il tamburello.
“L’industrioso Nardo” supera gli avversari utilizzando “i colpi a braccio spiegato, nel qual fatto riesce troppo bene”. La qualità migliore del nostro, più che la forza (“gagliardezza”) è l’agilità, “la qual si può meglio che in alcun’altro contemplare”, utile quando occorre posizionarsi per rilanciare la palla dopo il rimbalzo a terra.
Dalle poche notizie fornite da Scaino, si apprende che Prete da Parma ha lasciato la sua città per entrare a far parte della corte di Ferrara. È infatti il miglior giocatore dell’entourage del principe Antonio d’Este (a lui è dedicato il manuale, con dedica datata 18 agosto), a sua volta appassionato praticante di questo tennis d’altri tempi.
Non sappiamo se anche a Parma si giochi allo stesso modo. Di certo, all’epoca dei Farnese, si pratica la pelota basca, che ha dato il nome al Palazzo della Pilotta.