
18.8.1285. La vera storia della Certosa di Parma
18 agosto 1285 – I Certosini ottengono il terreno a poco più di un miglio dalla città dove costruire la Certosa di Parma. È un lascito testamentario di Rolando Taverna, parmigiano divenuto vescovo a Spoleto, morto il 3 aprile di questo stesso anno, anche se il testamento è stato scritto tre anni prima.
Frate Gonterio da Valle di Santa Maria arriva a Parma a Ferragosto assieme ad alcuni compagni, partecipa alla messa dell’Assunzione nella chiesa di San Francesco e tre giorni dopo firma le carte per riscuotere l’eredità. Ottenuti dal vescovo i permessi per la fondazione del nuovo convento, apre la fabbrica per la sua edificazione. L’anno successivo i frati possono venire ad abitare le celle realizzate attorno a due chiostri, anche se la chiesa – dedicata a San Girolamo – sarà terminata e consacrata solo nel 1289.
Nel mondo, la Certosa è uno dei più noti luoghi di Parma, ma solo per il nome, poiché è diventata il titolo del famoso romanzo di Stendhal. Meriterebbe di essere meglio conosciuta anche per la sua reale storia, storia avventurosa e colta.
Già nel 1286 i Certosini avviano la “Sancta Maria Schola Dei”. Siamo nell’epoca d’oro della scholastica, che insegna l’arte del trivio e quella del quadrivio, cioè il primo latino, retorica e filosofia ed il secondo aritmetica, geometria, astronomia e musica.
Quando la profonda cultura medievale perde di spinta, la Certosa apre le porte al Rinascimento, organizzando al suo interno una stamperia, una delle prime nel mondo: Gutenberg termina la sua Bibbia nel 1455, la stamperia della Certosa è già attiva nel 1477. Inoltre, i frati chiamano valenti pittori per abbellire la loro casa. Fra questi c’è anche Girolamo Mazzola Bedoli, che per i Certosini dipinge la Adorazione dei magi.
E qui arriva la parte avventurosa. Nel novembre 1551, nel corso della Guerra di Parma, il convento viene demolito dalle soldatesche di Ferrante Gonzaga, che pone il suo quartier generale sulle rovine dei chiostri. Poveri monaci, che da secoli si occupano solo di libri. I Certosini scappano via, ma fatta la pace tornano su quel terreno avuto nel 1285, intenzionati a ricostruire la Certosa. I lavori, avviati nel 1562, procedono con lentezza. Il nuovo convento è pronto solo nel 1658. Per la consacrazione della nuova chiesa occorre attendere il 1722. Un cantiere infinito che lascia molti debiti. Come pagarli? La riedificazione della chiesa è finanziata dalla vendita proprio del quadro di Mazzola Bedoli, ceduto per 2.400 scudi romani. Il dipinto è oggi alla Galleria Nazionale in Pilotta.
Il 13 dicembre 1778, il duca Filippo caccia via i frati, per appropriarsi delle loro proprietà. La Certosa diventa un fabbrica di sigari e ad inizio Novecento il carcere minorile. Oggi è la scuola della Polizia penitenziaria.




3 Comments
Fabrizio Tonelli
Le notizie esatte dell’articolo sono plagiate, parola per parola, dalle pubblicazioni di Fabrizio Tonelli. Le fonti vanno indicate
Fabrizio Tonelli
Ci sono diversi errori nell’articolo. Ne segnalo alcuni, tanto per rendere un poco più vera questa “vera storia della certosa di Parma”.
1) I monaci non andarono ad abitare nelle celle del monastero nel 1286, perché le celle ancora non erano state costruite. I documenti dicono ben diversamente.
2) le celle non stanno intorno ai due chiostri, bensì solo intorno al chiostro grande.
3) la certosa e la sua chiesa non sono mai state intitolate a S.Girolamo, bensì a Santa Maria.
4) la ricostruzione post guerra 1551 non durò fino al 1658, data inventata. E non fu ricostruito l’intero monastero, bensì solo una parte.
5) manca la data d’inizio della costruzione della nuova chiesa.
6) i monaci non furono cacciati nel 1778, bensì nel maggio 1769.
Eccetera
igiornidiparma
Signor Tonelli, ci piacerebbe leggere le sue pubblicazioni, che non abbiamo mai visto.
Le fonti si indicano nei lavori scientifici, non su un blog che si limita a cercare spigolature sulla storia locale al principale scopo di coltivare la memoria, legante della comunità. Nessun post si basa su una sola fonte e non si copia mai; in ogni caso, qui i suoi studi a noi ignoti non c’entrano.
Del resto delle due l’una: o si è copiato e tutti questi presunti errori sono suoi, oppure (evidentemente…) non si è copiato.
Nel merito:
1) è Affò a sostenere che già nel 1286 il monastero è costruito, ricevendo il titolo di “Schola Dei”;
3) la certosa a Parma è nota a molti come “di San Girolamo”, così la chiama anche Felice da Mareto in Chiese e conventi;
4) il 1658 naturalmente non è una data inventata, ma l’anno in cui viene segnalato il completamento del muro perimetrale del complesso, ultima delle opere di ricostruzione;
5) il cantiere della chiesa si chiude nel 1720, ma viene consacrata tre anni dopo (risulta anche a lei, signor Tonelli?);
6) la data del 1778 è quella dell’invio a Parigi de L’adorazione dei magi, frutto della spoliazione della certosa, non sapevamo che i monaci fossero stati cacciati 9 anni prima.
Sono riferimenti datati, certo; se lei, signor Tonelli ha delle novità, le invito a dar loro maggior diffusione. Cordiali saluti.