Cronaca,  Età contemporanea

18.6.1939. Il delitto della chiromante di borgo Sant’Anna

18 giugno 1939 – La chiromante Bice Carrara detta Maritza uccide una ragazzina di 12 anni, Pia Rosanna Orsi. Nelle successe indagini si scopre che poche settimane prima aveva ucciso anche una donna di 33 anni di nome Carmen Bertoni e dopo averne mutilato il corpo con un’ascia, ne aveva nascosto i resti in una nicchia nel suo gabinetto, coprendola con un finto muro.

Questo caso di cronaca nera impressiona l’opinione pubblica, che ne parla per mesi e lo ricorda per anni. Sui giornali diventa “Il delitto di borgo Sant’Anna”, dove abitava la donna, al civico 10, terzo piano. A rendere ancor più intrigante la questione è che il mistero resta insoluto. La “Maritza” riesce a rallentare le indagini con la complicità di un ispettore di Polizia e quando finalmente si arriva al processo che dovrebbe ricostruire dinamiche e moventi, la donna si toglie la vita impiccandosi in cella, il 3 giugno 1941.

Bice Carrara, figlia della gestrice di un casino in borgo Riccio, da ragazza aveva fatto la soubrette di una compagnia d’operetta, presentandosi come una nobildonna ungherese ripudiata dal marito principe. Lasciò Parma per la Spezia e da lì col marito abitò a Pola, in Istria. Quando tornò a Parma è separata ed è diventata chiromante e grafologa, con sede prima in borgo Guazzo, poi in strada Università e infine in borgo Sant’Anna. In un annuncio sulla Gazzetta pubblicizzava così la sua attività: “Vera chiaroveggente, benefica, attraverso esatta lettura scientifica della mano, farà conoscere vostro destino su affari, amore, fortuna, felicità”.

La Bertoni è una donna dei “capannoni” di via Navetta, con una figlia tredicenne, è analfabeta, lavora occasionalmente in una fabbroca di conserve di pomodoro, dove è apprezzata perché grande lavoratrice. Pare essere molto legata alla chiromante, che ne sovrasta la personalità. Perché è stata uccisa? Perché lo strazio della sua salma?

In questo 1939, che vede la censura colpire la cronaca nera per non incrinare l’idea di Paese ottimamente amministrato, sul delitto più che luci, girano voci. Per qualcuno, la chiromante ha effettuato incantesimi mortali. Per altri ha praticato un esorcismo tanto violento da risultare letale. Per altri ancora è solo l’azione di una folle serial killer: Bice Carrara da giovane era già stata processata per aver sparato al marito, Domenico Laterza, poi assolta per insufficienza di prove.

Non solo: nel 1925 era stata coinvolta nel processo per l’assassinio del sindacalista Antonio Piccinini e nel 1926 aveva predetto una morte tragica all’amica Gemma Pagani, leggendolo nelle carte, poi effettivamente uccisa di lì a poco a Padova da un misterioso spasimante di cui raccontò la stessa cartomante. Gli inquirenti sono colpiti dalla lucidità con cui ha gestito la situazione: prima di uccidere Carmen Bertoni, la chiromante ha letto nella mano della sua vittima che una grande fortuna la aspettava a Milano, quindi la famiglia non si era preoccupata quando questa è scomparsa, immaginandola partita per quella città. Non solo, ha anche scritto e spedito false lettere andando fino a Fidenza per imbucarle.

Gli inquirenti seguiranno un’altra pista, non raccontata dai giornali dell’epoca. Scoprono infatti che assieme ad un rinomato medico ed al carabiniere che poi ha cercato di depistare le indagini, la Maritza gestiva un giro di aborti clandestini. Potrebbe essere che la Bertoni sia morta durante uno di questi interventi, oppure che abbia minacciato la chiromante di denuncia, ricattandola, e questa l’abbia dunque uccisa. Come sia andata davvero, non si saprà mai.

La ragazzina, la seconda vittima, vive invece assieme alla chiromante da molti anni, accolta in casa da piccola come una figlia quando la madre la rifiutò. Il giorno prima della morte di Pia Rosanna Orsi, la “Maritza” ha comprato fiori bianchi (al fiorista ha domandato dei gigli), poi trovati sparsi sul corpo della ragazzina, morta per le esalazioni di un braciere mentre dormiva, mandata a letto col vestito bianco della festa. Qui il movente pare chiaro: lei sapeva del primo delitto e avrebbe potuto raccontarlo.

Morta Bice Carrara, è processato un suo biscugino di nome Riccardo Chierici, mentalmente infermo, ritenuto suo complice; è condannato a 4 anni e finirà la vita in manicomio a Colorno. E le autorità vietano formalmente in tutta Parma l’esercizio della chiromanzia.

Foto segnaletica di Bice "Maritza" Carrara
Foto segnaletica di Bice “Maritza” Carrara
Ricostruzione della morte di Pia Rosanna Orsi pubblicata sulla rivista Crimen nel 1951
Ricostruzione della morte di Pia Rosanna Orsi pubblicata sulla rivista Crimen nel 1951
Ritagli di articoli della Gazzetta di Parma, dai tanti articoli che la stampa ha dedicato a Bice Carrara ai suoi tempi

5 Comments

  • Elisabetta Venturi Alvino

    A maggio 2023 è uscito un libro dal titolo “ Marizta i misteriosi omicidi della chiromante” di Zurli e Fregoso edito da Diabasis che ricostruisce fedelmente la vita di Bice Carrara in arte Maritza. Questo articolo oltre a non citare l’opera contiene vari errori sulla biografia della donna.

    • igiornidiparma

      Non abbiamo avuto il piacere di leggere il libro dei signori Zurli e Fregoso; del resto, il post del 18 giugno era scritto da ben prima della data della sua uscita (si può ben immaginare che non sarebbe possibile proporre ogni giorno una storia legata al giorno stesso, se non preparando i testi con largo largo anticipo).
      Del delitto della chiromante abbiamo sentito invece parlare alla mostra “Parma vista con gli occhi della Polizia Scientifica” del 2021, organizzata dagli stessi autori del volume, che avevano pubblicato in rete alcune foto esposte in quell’occasione: quelle erano state salvate per allegarle a questa pagina, e avremmo linkato la fonte, se nel frattempo la gallery non fosse andata off line (l’indirizzo era http://www.ilmondodegliarchivi.org/rubriche/in-italia/884-parma-vista-con-gli-occhi-della-polizia-scientifica).
      Lo spunto della mostra è servito per una nostra ricerca, ritrovando vari articoli della Gazzetta di Parma / Corriere Emiliano, dai quali sono ricavati tutti i dati ricomposti nell’articolo.

      1) la bambina uccisa, sul giornale figura come Pia Rosanna;
      2) il marito della Bice Carrara, sul giornale figura come Domenico Laterza;
      3) in occasione dell’omicidio del sindacalista Piccinini, diversi giornali riportarono dichiarazioni di Bice Carrara, che diceva di aver aiutato da giovane la madre che “era tenutaria di una casa di appuntamenti”, “una casa di società frequentata da diversi giovanotti”, e più volte è riportato l’indirizzo di borgo Riccio, 28;
      4) da giovane, Bice Carrara fece l’attrice, cantante e soubrette ed è nostra ipotesi che sia lei quella starlette che si presentò come Maritza, l’abbandonata dal principe Roberto di Broglie, evidente autobiografia fittizia inventata allo scopo di attirare il pubblico;
      5) un errore c’è: a lavorare occasionalmente in una fabbrica di pomodoro non era la Bice Carrara, ma una delle sue vittime, Carmen Bertoni, ci scusiamo per questa inesattezza con i lettori; il post è stato corretto in questo punto.
      Può darsi che il libro di Zurli e Fregoso proponga fonti diverse, ma la cronaca del tempo la racconta come l’abbiamo raccontata noi. Aggiungiamo un’immagine con alcuni ritagli per gli scettici.
      IN QUESTO SITO NON SI SCRIVONO MAI “invenzioni allucinanti” e NON SI INVENTA nè di sana pianta né di pianta malata.
      Leggeremmo volentieri il libro “Marizta i misteriosi omicidi della chiromante” recentissimamente edito da Diabasis, se gli autori, ora che gli abbiamo fatta pubblicità gratuita e che abbiamo subito le invettive dei loro fan leoni da tastiera, volessero spedircene una copia.

  • Francesco Cavalieri Maschi

    Le vicende di Maritza sono accuratamente descritte nel libro “Maritza – i misteriosi delitti della chiromante” a cura degli storici Gian Guido Zurli e Edoardo Fregoso che hanno riportato alla luce questa storia dimenticata da quasi un secolo.
    Questo articolo, oltre che in malafede per non citare il libro da cui ha abbondantemente attinto (compresa la foto “segnaletica” di Maritza), contiene delle inesattezze e delle invenzioni allucinanti. A partire dal nome della bambina Pia “Rosanna”, vero nome Pia Rosaria, o dal nome del marito di Maritza (Domenico invece che Giuseppe) fino alle assurdità come il bordello in Borgo Riccio, la nobildonna ungherese lasciata dal principe o al fatto che andasse in campagna a fare la raccolta per arrotondare. Tutto inventato di sana pianta. Non conoscevo questo sito e dato che ha “articolisti” di questo stampo, penso che questa sarà l’ultima volta che lo visiterò

    • igiornidiparma

      Non abbiamo avuto il piacere di leggere il libro dei signori Zurli e Fregoso; del resto, il post del 18 giugno era scritto da ben prima della data della sua uscita (si può ben immaginare che non sarebbe possibile proporre ogni giorno una storia legata al giorno stesso, se non preparando i testi con largo largo anticipo).
      Del delitto della chiromante abbiamo sentito invece parlare alla mostra “Parma vista con gli occhi della Polizia Scientifica” del 2021, organizzata dagli stessi autori del volume, che avevano pubblicato in rete alcune foto esposte in quell’occasione: quelle erano state salvate per allegarle a questa pagina, e avremmo linkato la fonte, se nel frattempo la gallery non fosse andata off line (l’indirizzo era http://www.ilmondodegliarchivi.org/rubriche/in-italia/884-parma-vista-con-gli-occhi-della-polizia-scientifica).
      Lo spunto della mostra è servito per una nostra ricerca, ritrovando vari articoli della Gazzetta di Parma / Corriere Emiliano, dai quali sono ricavati tutti i dati ricomposti nell’articolo.

      1) la bambina uccisa, sul giornale figura come Pia Rosanna;
      2) il marito della Bice Carrara, sul giornale figura come Domenico Laterza;
      3) in occasione dell’omicidio del sindacalista Piccinini, diversi giornali riportarono dichiarazioni di Bice Carrara, che diceva di aver aiutato da giovane la madre che “era tenutaria di una casa di appuntamenti”, “una casa di società frequentata da diversi giovanotti”, e più volte è riportato l’indirizzo di borgo Riccio, 28;
      4) da giovane, Bice Carrara fece l’attrice, cantante e soubrette ed è nostra ipotesi che sia lei quella starlette che si presentò come Maritza, l’abbandonata dal principe Roberto di Broglie, evidente autobiografia fittizia inventata allo scopo di attirare il pubblico;
      5) un errore c’è: a lavorare occasionalmente in una fabbrica di pomodoro non era la Bice Carrara, ma una delle sue vittime, Carmen Bertoni, ci scusiamo per questa inesattezza con i lettori; il post è stato corretto in questo punto.
      Può darsi che il libro di Zurli e Fregoso proponga fonti diverse, ma la cronaca del tempo la racconta come l’abbiamo raccontata noi. Aggiungiamo un’immagine con alcuni ritagli per gli scettici.
      IN QUESTO SITO NON SI SCRIVONO MAI “invenzioni allucinanti” e NON SI INVENTA nè di sana pianta né di pianta malata.
      Leggeremmo volentieri il libro “Marizta i misteriosi omicidi della chiromante” recentissimamente edito da Diabasis, se gli autori, ora che gli abbiamo fatta pubblicità gratuita e che abbiamo subito le invettive dei loro fan leoni da tastiera, volessero spedircene una copia.

  • igiornidiparma

    Non abbiamo avuto il piacere di leggere il libro dei signori Zurli e Fregoso; del resto, il post del 18 giugno era scritto da ben prima della data della sua uscita (si può ben immaginare che non sarebbe possibile proporre ogni giorno una storia legata al giorno stesso, se non preparando i testi con largo largo anticipo).
    Del delitto della chiromante abbiamo sentito invece parlare alla mostra “Parma vista con gli occhi della Polizia Scientifica” del 2021, organizzata dagli stessi autori del volume, che avevano pubblicato in rete alcune foto esposte in quell’occasione: quelle erano state salvate per allegarle a questa pagina, e avremmo linkato la fonte, se nel frattempo la gallery non fosse andata off line (l’indirizzo era http://www.ilmondodegliarchivi.org/rubriche/in-italia/884-parma-vista-con-gli-occhi-della-polizia-scientifica).
    Lo spunto della mostra è servito per una nostra ricerca, ritrovando vari articoli della Gazzetta di Parma / Corriere Emiliano, dai quali sono ricavati tutti i dati ricomposti nell’articolo.

    1) la bambina uccisa, sul giornale figura come Pia Rosanna;
    2) il marito della Bice Carrara, sul giornale figura come Domenico Laterza;
    3) in occasione dell’omicidio del sindacalista Piccinini, diversi giornali riportarono dichiarazioni di Bice Carrara, che diceva di aver aiutato da giovane la madre che “era tenutaria di una casa di appuntamenti”, “una casa di società frequentata da diversi giovanotti”, e più volte è riportato l’indirizzo di borgo Riccio, 28;
    4) da giovane, Bice Carrara fece l’attrice, cantante e soubrette ed è nostra ipotesi che sia lei quella starlette che si presentò come Maritza, l’abbandonata dal principe Roberto di Broglie, evidente autobiografia fittizia inventata allo scopo di attirare il pubblico;
    5) un errore c’è: a lavorare occasionalmente in una fabbrica di pomodoro non era la Bice Carrara, ma una delle sue vittime, Carmen Bertoni, ci scusiamo per questa inesattezza con i lettori; il post è stato corretto in questo punto.
    Può darsi che il libro di Zurli e Fregoso proponga fonti diverse, ma la cronaca del tempo la racconta come l’abbiamo raccontata noi. Aggiungiamo un’immagine con alcuni ritagli per gli scettici.
    IN QUESTO SITO NON SI SCRIVONO MAI “invenzioni allucinanti” e NON SI INVENTA nè di sana pianta né di pianta malata.
    Leggeremmo volentieri il libro “Marizta i misteriosi omicidi della chiromante” recentissimamente edito da Diabasis, se gli autori, ora che gli abbiamo fatta pubblicità gratuita e che abbiamo subito le invettive dei loro fan leoni da tastiera, volessero spedircene una copia.
    Fabio Bonati

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