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18.2.1248. Vittoria è distrutta, Federico è sconfitto

18 febbraio 1248 –

“Giorno in cui – era martedì – fu presa la città di Vittoria. Tutti i Parmigiani, e tutti i cavalieri e i popolani armati e addestrati per il combattimento, sortirono da Parma, e le loro donne uscirono con loro; similmente i bambini e le bambine, gli adolescenti e le ragazze, i vecchi con i giovani; e con grande impeto scacciarono da Vittoria l’imperatore con tutti i suoi cavalieri e fanti. E là molti furono uccisi, e molti catturati e condotti in Parma. E liberarono i propri prigionieri che l’imperatore teneva in ceppi a Vittoria”.

Vittoria è l’accampamento dell’esercito di Federico II, che assedia Parma dal 2 luglio del 1247. Vorrebbe umiliare uno dei Comuni che non riconoscono la sua autorità come esempio per tutti gli altri ribelli in nord Italia. Ha dichiarato di voler radere al suolo la città e ricostruirla qui dove ha messo le sue tende, una dozzina di chilometri più a occidente. Invece, in questa giornata sorprendente, è lui ad averle prese.

L’attacco è avvenuto mentre l’imperatore è lontano, nelle campagne a cacciare col falco.

Il racconto è di Salimbene de Adam, che aggiunge: “I parmigiani portarono via all’imperatore tutto il suo tesoro, che era ricco assai, e comprendeva oro, argento, pietre preziose, vasi e vestimenti; e si impossessarono di tutto il suo corredo e della sua suppellettile e anche della corona imperiale, che era di grande peso e valore, tutta d’oro e tempestata di pietre preziose”, corona che a lungo sarà conservata nella sagrestia del duomo.

La distruzione di Vittoria, autore ignoto, 1570 ca., Sala delle gesta rossiniane nella Rocca di San Secondo parmense
La distruzione di Vittoria (particolare), autore ignoto, 1570 ca., Sala delle gesta rossiniane nella Rocca di San Secondo parmense

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