18.11.1991. Il grande affare dei parcheggi sotterranei
18 novembre 1991 – Il primo parcheggio sotterraneo della città apre alle auto. È il Goito, costruito dalla società Gespar.
Per affrontare il problema della sosta, il 13 aprile 1987 il Consiglio comunale di Parma aveva varato un “Piano parcheggi”, prevedendo cinque strutture ipogee, che nel 1990 diventano dieci, per centinaia di posti auto, alcuni da affittare ai residenti, altri da usare a rotazione con tariffe orarie.
Il piano sarà attuato solo in parte, con tempi e costi decisamente superiori a tutte le attese.
Il Goito, fra via Farini e il Lungoparma, è il primo dei parcheggi ad essere pronto, in questo novembre 1991. Lo segue a fine gennaio dell’anno dopo il parcheggio di via Groppi, vicino al Maria Luigia.
Ma per arrivare al terzo, la più grossa delle strutture progettate, il Toschi, accanto alla Pilotta, occorrerà attendere qualche anno di più: sarà collaudato a fine 1995. Nel 1996 si aggiungerà il parcheggio di via Emilio Casa, vicino a San Francesco.
E qui un’altra lunga sosta cancella i cronoprogrammi. Solo nel 2000 apre il parcheggio di via Abbeveratoria, di fianco all’ospedale; nel 2002 il Duc fra viale Fratti e viale Mentana; nel 2003 quello del Barilla Center; nel 2009 il Kennedy fra Ospedale Vecchio e Parco Ducale. Nel 2023 l’ultimo, in via del Conservatorio.
Nel 1991, si parla di un parcheggio sotto viale Osacca, poi il progetto si sposta sotto piazzale Santa Croce, dal quale dovrebbe partire un lungo tunnel di collegamento con l’Ospedale Maggiore. Alla fine diventa la struttura di via Kennedy, maldestramente addossata alle antiche mura della crociera dell’Ospedale Vecchio.
È atteso un parcheggio multipiano pure in viale San Michele, vicino allo stadio Tardini, proposito poi rinunciato.
Per realizzare tutti questi progetti, il Comune di affida alle finanze di privati: chi costruisce si paga da sé i lavori e poi riscuote i pedaggi della sosta per alcuni anni.
Nelle previsioni iniziali, dopo 20 anni di esercizio i parcheggi interrati sarebbero dovuti passare in piena proprietà al Comune, con gran guadagno per le finanze pubbliche, o in alternativa gran risparmio per gli automobilisti. Invece, fra piani economici che non si realizzano e contenziosi giudiziari, le concessioni vengono più volte prorogate.
Il Goito, aperto il 18 novembre 1991, resterà in mano a privati almeno fino al 2052, invece che fino al 2011 come figurava sui contratti iniziali. Stessa scadenza anche per gli altri maggiori parcheggi di Parma. E invece che incassare, il Municipio deve versare soldi ai gestori per compensare le tasse sugli immobili.