18.10.1826. Le nozze di Carolina, che sogna il convento
18 ottobre 1826 – Si sposano Domenico Botti e Carolina Adorni. Anche se lei avrebbe preferito farsi suora. Ci sono storie di ragazze costrette al convento dalla famiglia o dalle circostanze, come la monaca di Monza di manzoniana memoria. Quella di Carolina Adorni è l’esatto opposto.
In famiglia ricordano la fuga da casa a sette anni con l’idea di andare missionaria nelle Indie, a piedi. A 18 anni la vocazione si è fatta più seria e Carolina, rimasta senza padre, confida alla madre il desiderio della clausura. Per tutta risposta, questa le organizza il matrimonio con un impiegato della corte di Maria Luigia. E così in questo 18 ottobre la vediamo di fronte all’altare in abito nuziale.
Negli anni seguenti, darà alla luce tre maschi e due femmine. Anche se non è la vita che avrebbe voluto, si impegna a far bene la moglie e la madre. Finché, il 23 marzo 1844, resta vedova. Per risparmiare sull’affitto, Carolina deve cambiar casa, spostandosi in borgo del Becco (oggi Riccio), strada di povera gente. Proprio vivendo a contatto con la miseria, Carolina risente l’antica chiamata, e stavolta nulla le impedirà di rispondere. Come lei stessa scrisse:
“La speranza e la carità le ho sempre chieste al Signore, ma la Fede no, perchè io sento di averla tanto forte da trasportare le montagne”.
Carolina inizia ad aiutare tante famiglie e trova chi desidera seguirla. Nel 1847 fonda un’Unione di donne impegnate a far visita nel carcere femminile, opera pia approvata da Maria Luigia il 27 aprile e dal vescovo Giovanni Neuschel l’8 giugno. Il gruppo scopre ben presto che il problema maggiore è sostenere le ragazze una volta uscite di prigione, per evitare che vi ritornino, così apre una casa di accoglienza. La richiesta è così tanta che Maria Luigia concede l’uso dell’ex monastero di San Cristoforo (in via XXII Luglio), aperto anche a bambine povere.
Sono anni complicati: cade il Ducato di Parma e nasce l’Italia, in uno spirito fortemente anticlericale. Tanto che alle dame di Carolina Adorni viene levato il permesso di entrare in carcere. Sarà il direttore dello stesso penitenziario a far pressioni sul Governo per ritirare il provvedimento: quelle donne fanno bene davvero alle detenute.
Dall’Unione del 1847, nascerà una nuova congregazione religiosa, eretta dal vescovo Domenico Maria Villa nel 1876, le Ancelle dell’Immacolata. E Carolina cambierà il suo nome in Anna Maria, o come dicono tutti, madre Adorni.
Madre Adorni muore il 7 febbraio 1893. Il 6 febbraio 1978 la Chiesa ha riconosciuto i suoi grandi meriti proclamandola venerabile e il 3 ottobre 2010 papa Benedetto XVI l’ha elevata a beata.