17.7.1686. I cento cavalli amati da Ranuccio
17 luglio 1686 – Ranuccio II Farnese acquista 26 puledri, 11 cavalli e sei cavalle fattrici con tre puledrini di un anno che ancora bevono il latte, tutti di razza napoletana. Una buona compera, con una spesa di ben 740 doppie. Gli animali li ha venduti un mercante di nome Passalacqua, arrivato nei giorni precedenti con una mandria appositamente per mostrarla al duca di Parma, notoriamente un grande amante dei cavalli. I destrieri sono momentaneamente alloggiati al Cornocchio, dove Ranuccio ha la sua tenuta di caccia – a volte qui caccia anche il lupo – e grandi stalle.
Ma il vero maneggio del duca è in pieno centro città. È la Cavallerizza, che occupa l’ala sud del Palazzo della Pilotta, con un cortile suo proprio (oggi fa parte del Museo archeologico): è il vanto del signore del Ducato. Tutti gli ospiti di prestigio, sono accompagnati dal duca ad ammirare le tantissime magnifiche bestie che abitano la Cavallerizza. Ranuccio II, in Pilotta tiene quasi cento cavalli, e altri stanno in residenze di campagna.
Nel Palazzo della capitale restano gli esemplari più belli, che vengono addestrati per esibizioni e giostre. Nei suoi appartamenti personali, il duca ha voluto una finestra per osservare sempre gli esercizi che gli stallieri quotidianamente fanno svolgere ai cavalli. Conosce i nomi e la genealogia di ciascuno dei suoi palafreni, giumente, stalloni o corsieri.
Più volte, il duca di Modena, un altro innamorato degli equini, chiede in prestito animali a Ranuccio per eventi nella sua città.
Questa collezione viva va costantemente aggiornata, per questo mercanti come Passalacqua portano qui i loro esemplari migliori: perché sanno di poter fare ottimi affari.
Dei 46 cavalli comperati questo 17 luglio 1686, solo alcuni vengono accolti alla Cavallerizza. Gli altri, nei giorni successivi, vanno alla Badia di Torrechiara, a Cortemaggiore e qualcuno fin su in Appennino; Ranuccio li ama tanto da accompagnarli personalmente.