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17.6.1839. Un Leonardo per la pinacoteca della Pilotta

17 giugno 1839 – L’Accademia di Parma acquista la Scapiliata di Leonardo da Vinci. In un’adunanza straordinaria, l’Accademia approva la spesa per comprare la quadreria del pittore Gaetano Callani, che da 30 anni attende una collocazione, cioè da quando Callani è passato a miglior vita. Nella collezione che arriva in Pilotta c’è anche il delizioso disegno di Leonardo.

Pare che il grande maestro rinascimentale avesse realizzato l’opera nel 1508 su commissione di Isabella d’Este, signora di Mantova. A Mantova il disegno viene rubato nel 1630, quando la città è saccheggiata dai lanzichenecchi. Passando attraverso chissà quali mani, alla fine arriva a Callani e dai suoi eredi all’Accademia di Parma.

La Scapiliata è una graziosissima ragazza con lunghi capelli ricci, che Leonardo ritrae mentre abbassa pudicamente lo sguardo a lato, senza perdere il sensuale, dolce, delicato sorriso. I capelli scomposti le danno il nome e ne esprimono i sentimenti: forse è un bozzetto di ricerca per altri dipinti con donne dal crine sciolto e scomposto, come la Leda degli Uffizi; o forse è un ritratto incompiuto.

Come che sia, proprio l’apparente sospensione del lavoro dell’artista, che ha comunque già messo su carta tutti i tratti significativi, rende la Scapiliata un’opera unica. A capo dell’Accademia di Parma nel 1839 è Paolo Toschi, che vedendo il disegno esclama: “rarissima cosa da ritrovarsi ai dì nostri!”. Toschi perorava l’acquisizione fin dal 1826.

Per la parte di maggior pregio della raccolta Callani, il figlio del pittore Francesco riceve 15.000 lire vecchie. Nell’elenco dei dipinti, assieme al Leonardo spicca un Parmigianino che affascina Toschi, ma che si rivelerà poi un dipinto di maniera. Pur senza il Parmigianino, la Scapiliata vale comunque la spesa, che resta tuttora uno dei principali tesori della Pilotta.

Scapiliata

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