17.2.1894. I 130 anni della Società dei concerti
17 febbraio 1894 – Il ministero della Pubblica istruzione riconosce legalmente la Società dei concerti di Parma. Quella di Parma è la terza Società dei concerti in Italia, dopo quelle di Firenze del 1861 e di Milano del 1864. Un ente che promuove la musica non lirica e che dopo 130 anni esatti è ancora attiva.
Il 5 maggio 1895 si tiene il primo evento pubblico, come racconta all’epoca la rivista Parma per l’arte:
“Il primo concerto sociale alla Sala Verdi ha avuto luogo domenica sera dinanzi ad un pubblico elegante, sceltissimo ed attento, e per parte mia dico subito che la novella società non poteva cominciare meglio la propria esistenza”.
Già in precedenza c’erano stati tentativi di fondare gruppi di promozione della musica sinfonica, come la Società del Quartetto, ma di breve durata. Il nuovo ente, associato al Real conservatorio, ha come scopo – si legge nello statuto – “promuovere il culto della buona musica e cooperare alla migliore educazione artistica degli alunni di questo Conservatorio musicale”.
Nel 1895, la Società è sostenuta da soci che versano 12 lire all’anno, protettori che offrono almeno 50 lire in più e vi fanno parte di diritto professori, alunni e diplomati del Conservatorio.
Il primo concerto propone una sinfonia di Haydn in quattro tempi diretta dal maestro Gallignani, poi alcune arie cantate da Virginia Ferni Germano, le performance al violino del giovane Marco Segrè, che esegue una romanza di Svendsen, del violoncellista Ugo Nastrucci con un Notturno di Chopin e della pianista Coggiola, interprete di uno Studio di Rubinstein.
Nel corso della sua storia, la Società dei concerti conosce alcune fasi di crisi. A inizio Novecento si scioglie per contrasti fra i componenti, per essere poi rifondata nel 1906 sotto la guida del presidente maestro Guido Alberto Fano, con concerto il 4 giugno, dopo che già nel 1904 il maestro Amilcare Zanella, direttore del Conservatorio, aveva cercato di rilanciarla. Anche le due guerre mondiali portano alla disgregazione dell’istituzione, ricostituita nel 1919 con l’appoggio finanziario della Banca agraria e ancora nel marzo 1947.
Ma ci sono anche i momenti di gloria, quando la Società riesce a portare a Parma eccezionali musicisti come Vladimir Horowitz (genero di Toscanini), Rubinstein, Benedetti Michelangeli o Andrés Segovia.
Nel 1960, la Società dei concerti diventa autonoma dal Conservatorio, col quale continua comunque a collaborare.