16.6.1807. Sfida alle gelide acque del Lago Santo
16 giugno 1807 – Là nella Villa del Bosco, tutti dicono che nessuno sia mai riuscito ad attraversare a nuoto il lago Santo, perché l’acqua in qualsiasi stagione è sempre gelida. Due soldati francesi, robusti e nel fiore degli anni, sentono la storia e decidono di sfidare il lago. In tanti provano a dissuaderli, ma sono testardi e nella mattina di questo 16 giugno si tuffano.
Sono saliti da Bosco, “passando fra petrose ripe e folte selve di alti ed annosi faggi, dove la luce trapassa a grande stento tra fronda e fronda”, come dice lo scrittore Filippo Bellini in una descrizione nel 1837.
Sono in tanti ad assistere alla prova dei due soldati, qualcuno che li ha seguiti con la curiosità di scoprire se davvero riusciranno a nuotare nel lago Santo, altri solo saliti a godersi il fresco dell’Appennino.
I due si esibiscono in vigorose bracciate, ma non si sono allontanati dalla riva che di “un mezzo tiro di pistola” (la misura è sempre di Bellini) che già sono scossi da tremiti. Si voltano, cercano a gran fatica di tornare indietro, annaspano, stremati si riavvicinano là dove i piedi toccano. Molte persone sono entrare in acqua e riescono a trascinarli all’asciutto.
I due francesi hanno perso la scommessa e vinto una forte febbre, che dura per giorni, portandoli a tanto così dalla morte.
Il lago Santo si conferma inviolabile: “ugual sorte ebbero tutti quelli che prima e dopo di loro osarono di fare una tal prova”, sentenzia Bellini.