16.11.1996. Palazzo Pigorini, una casa per le esposizioni
16 novembre 1996 – Apre alla città Palazzo Pigorini, con una mostra dedicata al pittore Giulio Carmignani.
Questo edificio di via della Repubblica è stato costruito nel Settecento, trasformando precedenti costruzioni che risalgono ad epoche remote; qualche colonna al suo interno fa pensare che qui siano stati riutilizzati elementi risalenti forse fin all’antichità.
Ci hanno abitato due personalità importanti della storia di Parma: il poeta Angelo Mazza e l’esploratore Vittorio Bottego. Gli affreschi sono di Francesco Scaramuzza.
Poi, a fine Ottocento, viene acquistato dal possidente Alberto Pigorini e prima la moglie Ebe Oppici e poi la figlia Adriana ne fanno uno dei salotti buoni della città, frequentato dalla migliore gioventù e dagli intellettuali della città.
È proprio Adriana Pigorini, che era critica letteraria, autrice di poesie e di racconti, anima della sezione locale del Consiglio nazionale delle donne italiane, a rendere pubblico questo edificio, lasciandolo in eredità al Comune di Parma.
Così, nel 1980 l’antico Palazzo Mazza, alias Palazzo Pigorini, entra nelle disponibilità del municipio, che lo ristruttura sotto la direzione dell’architetto Maurizio Bocchi, per farne uno spazi culturale.
In questo novembre 1996, può finalmente aprire i battenti.
La personale dedicata a Carmigiani, il primo vento qui realizzato, resta aperta fino al 26 gennaio 1997. Seguiranno numerosissime altre esposizioni, spesso originali. Le dimensioni ridotte del luogo si prestano a percorsi non ampli, ma curati e peculiari.
Da Palazzo Pigorini passeranno allora Giulio Verne, Luchino Visconti, Sebastiao Salgado, Goya, Renato Vernizzi, Giuseppe Verdi, Robert Capa, Attilio Bertolucci, Franco Maria Ricci e perfino Pinocchio, Dorothy del Mondo di Oz e Snupi. Non di persona, naturalmente, ma con opere e ricordi. Un percorso che continua.