
16.1.1967. Toscanini torna a casa
16 gennaio 1967 – Nel giorno del decennale della morte, gli eredi di Arturo Toscanini donano al Comune di Parma la casa natale del grande direttore d’orchestra, perché la sua città possa avere un museo dedicato all’illustre figlio.
Il 25 marzo 1867, quando Toscanini viene alla luce, in borgo San Giacomo al 13 (poi borgo Tanzi) a piano terra c’è la bottega di un sarto, Claudio, il padre di Arturo. Al primo piano c’è la camera da letto, il letto del parto.
L’edificio, una stretta casetta a schiera, è stato costruito a fine Settecento dalla famiglia Serventi su quella che era la “polara reale”, cioè il pollaio della corte ducale di Parma. Fino alla metà del Novecento, i Serventi continuano a mantenere la proprietà della casa. I figli di Arturo la acquistano nel 1961 già con l’idea di farne un “museo per la raccolta di oggetti, documenti, cimeli”, come recita l’atto di donazione al Municipio.
Arturo, in quella casetta in Oltretorrente resta pochissimo. Proprio perché è nato lui, la famiglia Toscanini ci sta stretta, allora si trasferisce, a Genova. Ma il futuro maestro tornerà presto a Parma, per abitare con i nonni materni. Proprio il nonno Pietro Montani portandolo spesso al teatro Reinach da ancor prima che compisse quattro anni.
Della sua casa natale, Toscanini saprà solo in età molto adulta e lo aiuterà a superare una paura superstiziosa che si è portato dietro per lungo tempo: la fobia del numero 13. Quando il maestro viene a sapere che l’indirizzo della sua prima abitazione ha per civico il 13, di colpo smette di temere questo numero.
Nel 1967, in borgo Tanzi al 13 sono stati portati molti oggetti, carte e fotografie di Arturo Toscanini. Il museo viene inaugurato dal presidente della Repubblica Giuseppe Saragat il 25 marzo 1967, nel centenario della nascita. Completamente riorganizzata nel 2007, la Casa natale di Toscanini è visitabile gratuitamente cinque giorni a settimana.



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Succede il 16 di gennaio:

