Medioevo,  Politica

15.8.1104. Il vescovo santo che portò Parma dall’impero al papa

15 agosto 1104 – Per la prima volta, viene a Parma Bernardo degli Uberti, inviato dalla potente Matilde di Canossa per celebrare la festa dell’Assunta. E per tenere un bel discorso ai parmigiani su come converrebbe che si accomodasse la politica in città.

Bernardo degli Uberti è un grande diplomatico, abituato a parlare con i grandi della terra. Presenta una visione del mondo molto chiara: per evitare i conflitti, occorre un capo, uno solo, non mille capetti. Questo capo non può che essere il papa. Tutti gli altri poteri vanno subordinati a lui, se si ama la pace.

Anche in questo 15 agosto, Bernardo tiene il suo solito discorso. Lo fa in apertura della celebrazione. Ripete quel che insegna sempre: schierarsi col papa è più conveniente che restare del partito ghibellino. La reazione è rabbiosa. Si solleva il tumulto, prima fuori e poi dentro la cattedrale: mentre il cardinale intona il confiteor, uomini armati prendono a gridare e accerchiano il presbiterio. I preti scappano e Bernardo resta solo vicino all’altare. Si aggrappa al crocifisso, ma un uomo si avvicina e lo getta a terra. Viene preso e trascinato in una cella. È solo grazie alle pressioni della potente Matilde di Canossa se pochi giorni dopo può lasciare Parma.

Ma come succede spesso in terra italica, i politici amati oggi, dopo un giorno nessuno li vuole più, e viceversa. Così, non passano neppure due anni che Uberto viene pregato di tornare, offrendogli la guida della città. I parmigiani lo invocano come vescovo e governante per mezzo di ambasciatori mandati al concilio di Guastalla il 22 ottobre 1106, alla presenza di Pasquale II, della contessa Matilde di Canossa e dello stesso Bernardo. Colui che è stato scacciato nel 1104, nel 1106 viene corteggiato fino a convincerlo a riprovarci. Chissà cosa avrà pensato lui, passato dalla cella alla cattedra.

A far cambiare partito ai parmigiani è probabilmente l’aperto appoggio di Matilde alla causa papale, che spinge famiglie feudali potenti ad fare altrettanto, compresi i Guiberti di Parma e gli Obertenghi, che controllano vaste aree del territorio intorno.

Il 1° novembre 1106, Bernardo degli Uberti diventa vescovo di Parma. Per la sua ordinazione, in città arriva il papa, Pasquale II, che ne approfitta anche per riconsacrare la cattedrale, ricostruita dopo un terremoto. Durante la cerimonia nel Duomo, la popolazione che lo aveva preso a sassate, ora lo acclama. Sono state proprio le autorità della città a chiedere Bernardo come nuova guida, inviando una delegazione a Roma.

Quale segno di apprezzamento per la decisa conversione di Parma, papa Pasquale II assoggetta la Diocesi di Parma direttamente alla Santa sede. Finisce così la lunga epoca di Parma città filoimperiale.

Bernardo resterà a Parma fino alla morte, il 4 dicembre 1133. Il suo corpo è sepolto nella cattedrale. Proclamato santo il 3 dicembre 1139, è patrono della Diocesi di Parma.

Statua di Bernardo degli Uberti nella cripta della cattedrale di Parma, progetto di Mazzola Bedoli del 1544
Statua di Bernardo degli Uberti nella cripta della cattedrale di Parma, progetto di Mazzola Bedoli del 1544

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