Cultura & Società,  Medioevo

15.4.1388. Le liste dei malati di mente, per la prima volta reclusi

15 aprile 1388 – Il podestà di Parma riceve l’ordine di compilare la lista di tutti i malati di mente presenti in città perché venga poi impedito loro di girare per le strade.

La disposizione viene da Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano e signore di Parma, che ha ricevuto diverse lettere con lagnanze contro i “dementi, frenetici, furiosi, insani e mentecatti”, accusati di ingiurie, danneggiamenti e pure ferite ai danni di altri cittadini.

Già il 26 febbraio Gian Galeazzo ha emesso un editto per vietare la circolazione di chi soffre di disturbi del comportamento, ma non è stato rispettato. Da qui l’intervento del podestà. I familiari dei disabili mentali dovranno garantire la loro custodia in casa. Se non se ne faranno carico, questi dovranno essere incarcerati, a spese loro proprie o attraverso le elemosine. Il duca minaccia il podestà di 100 fiorini di multa se l’ordine non dovesse essere eseguito.

Il provvedimento sarà ripetuto alcuni anni più tardi, nel 1394, quando il controllo sui “mentecatti” è venuto ad allentarsi. Stavolta sono i consoli di ciascuna parrocchia a ricevere l’incarico di compilare elenchi dei malati di mente, di nuovo accusati di gravi eccessi in pubblico, perché possano essere reclusi.

Quello di Gian Galeazzo è il primo provvedimento contro persone con disturbi mentali. Come lui, molti governanti successivi affronteranno la questione negli stessi termini: è un problema di ordine pubblico da risolvere con la prigionia. L’ultimo manicomio in città sarà l’Ospedale de’ pazzerelli, voluto da Maria Luigia nel 1818 e chiuso nel 1873, quando aprì il più grande manicomio di Colorno; l’ospedale psichiatrico chiuso nel 1978.

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