
15.10.1988. Una facoltà per dare all’industria di Parma i suoi ingegneri
15 ottobre 1988 – La sede per la facoltà di Ingegneria dell’Università di Parma è pronta. Con una cerimonia pubblica, il rettore Giuseppe Pelosio inaugura i nuovi spazi nel Campus del quartiere Montanara. Ospite d’onore della giornata è il maestro Riccardo Muti, giovane ma già celebre.
Alla cerimonia, oltre a professori, studenti ed autorità, partecipa anche lo sponsor, Pietro Barilla, che per avere a Parma questa facoltà compie la più cospicua donazione di un privato ad un Ateneo di tutta la storia italiana: 8 miliardi di lire (quasi 9 milioni di euro nel 2024). Barilla dona anche la scultura di Arnaldo Pomodoro che sta al Campus.
Ingegneria era stata fondata già nel 1986. Nei primi tempi, offriva però solo i primi due anni di corso; poi, per arrivare alla laurea, gli studenti dovevano trasferirsi altrove. Un problema organizzativo, anche di spazi, che risolve Barilla.
Un secondo “pezzo” della sede della facoltà verrà aperta il 3 ottobre 1991: gli iscritti sono tanti e servono più aule e più grandi. Sempre l’industriale della pasta accorda allora un nuovo finanziamento per l’ampliamento.
Di un Campus universitario, a Parma si parla dalla fine degli anni ‘60. C’è chi lo vorrebbe a Mariano, chi a Valera, chi addirittura fra Sala e Collecchio. Alla fine, nel 1969, viene scelta l’estrema periferia ad ovest di via Langhirano, anche per dare nuovo slancio al quartiere Cinghio, ridotto in quel momento a un ghetto. Nel primo progetto, del 1971, sono previsti aule e laboratori solo di Chimica e Farmacia. Poi si aggiungeranno tutte le altre facoltà scientifiche.
Ingegneria è fortemente voluta dalla classe imprenditoriale del bacino di Parma, per garantire persone capaci cui affidare incarichi chiave nelle molte aziende del territorio. Un investimento sulle persone ad alto rendimento.


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Succede il 15 di ottobre:

