Cultura & Società,  Età contemporanea

14.4.1854. L’eredità dispersa del bibliofilo Olivieri

14 aprile 1854 – Si spegne Domenico Olivieri e lascia la più grande e preziosa biblioteca privata di sempre nel parmense.

Questo intellettuale, funzionario pubblico (arrivò al ruolo di tesoriere generale dello Stato), poeta accademico, nella vita ha avuto una grande passione: i libri. Ne ha raccolti circa 14.000: in quest’epoca, pochissime case al mondo possono vantarne tanti.

E che libri. Ha un rarissimo incunabolo del 1487: i Trionfi del Petrarca. Ha una delle due sole copie superstiti della relazione di Niccolò Scillacio da Messina scritta al ritorno dalle Americhe, stampata nel 1494. Ha quasi tutte le edizioni di Bodoni. Ha tutte le stampe d’arte prodotte dalla scuola di Paolo Toschi, col quale è amico e che gli ha fatto pure un’etichetta dedicata. Ha una raccolta pressoché completa di tutti i volumi editi dall’Accademia della Crusca e di quelli del tipografo padovano Giuseppe Comino.

In questo 1854, la meravigliosa raccolta di carta del bibliofilo Olivieri sta a Fontanini, nel casino su strada Langhirano, e ogni volume è catalogato per scaffale e fila.

Ma ora che il collezionista è morto, che fine farà la biblioteca? Gli eredi, per non aver problemi di divisioni, decidono di vendere tutto. La raccolta viene acquistata in blocco dal marchese Apolinare Rocca Saporiti di Milano e lascia Parma. Venuto a mancare pure questo, i successori nel 1882 rivendono i volumi al libraio Vergani, e da qui la collezione è dispersa; già il marchese aveva ceduto alcuni pezzi importanti.

La collezione bodoniana viene comperata da un inglese, che in forma non del tutto lecita spedisce l’intera raccolta a Parigi, e qui se ne perdono le tracce.

Lo Scillacio è acquistato dall’americano James Lenox che lo porta a New York; la sua biblioteca diventa pubblica ed oggi è parte della New York Public Library.

Ancora adesso non è raro trovare sul mercato antiquario libri che fecero parte della grande raccolta di Domenico Olivieri. Vi capitasse di incrociarne uno, lo riconoscerete dall’ex libris rettangolare a stampa sul retro di copertina, diviso in due scomparti, quello di sinistra per scrivere la collocazione del volume e l’altro con il nome del proprietario, un grande amico dei libri.

Un esempio degli ex libris usati da Domenico Olivieri
Un esempio degli ex libris usati da Domenico Olivieri

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