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14.1.1898. La fabbrica del ghiaccio

14 gennaio 1898 – Gli imprenditori Luigi Bernardinelli e Napoleone Pelosi firmano un accordo per costruire una fabbrica del ghiaccio a Parma, simile a quella che si sta per inaugurare a Reggio Emilia.

Sono alcuni inverni che di ghiaccio se ne riesce a mettere da parte poco, a causa del clima relativamente mite. Ma il ghiaccio serve, anzi, serve ora più che mai, perché si stanno diffondendo quei principi di igiene che impongono di conservare gli alimenti deperibili sempre a basse temperature. Ora che esistono tecnologie in grado di produrlo, dunque, molti spingono perché i progetti per questa fabbrica si realizzino al più presto.

Tradizionalmente, il ghiaccio è quello raccolto nei corsi d’acqua in inverno, conservato in stanze sotterranee – le ghiacciaie – e protetto con uno strato di fieno perché primavera ed estate non lo sciolgano troppo velocemente. Un sistema che le novità di fine Ottocento metterà presto da parte.

Per costruire la fabbrica del ghiaccio occorrono però ancora un paio d’anni. L’avvio del primo impianto frigorifero di Parma avviene infatti solo il 1° maggio 1900. Dopo vari tentativi per raccogliere il capitale necessario, è l’ingegnere ed onorevole comasco Enrico Scalini a credere nell’impresa e finanziarla.

La fabbrica del ghiaccio è progettata da un altro parlamentare, l’ingegnere Guido Albertelli. Viene collocata al limite della città, appena fuori barriera Saffi, su un’area di 750 metri quadrati. È in grado di produrre cento quintali di ghiaccio al giorno grazie ad un macchinario fornito dalla ditta G. Barbieri & C. di Castelmaggiore, azionato da un motore a gas da 60 cavalli. Da qui, ogni giorno, su carretti tirati a mano, diversi facchini trasportano il ghiaccio alle case, vendendolo a blocchi.

Prima dei frigoriferi, per conservare il cibo si faceva così: un unico grande impianto a servizio dell’intera città, e nelle case dispense con uno stipetto foderato di metallo per conservare il blocco di ghiaccio, da cambiare ogni 3/4 giorni.

Sempre Scalini, accanto alla fabbrica del ghiaccio nel 1902 aprirà il primo mulino mosso da un motore a combustione, il “mulino a cilindri”, per produrre fino a 400 quintali di farina in 24 ore.

Nel 1919, la fabbrica si sposta dall’altra parte del torrente, su viale Piacenza, nell’edificio che sarà poi trasformato nell’albergo Starhotel du Parc. Più grande e più moderna, questo secondo frigorifero funzionerà fino al 1980.

Pubblicità attinenti la vendita del ghiaccio comparse sulla Gazzetta di Parma nel 1902
Pubblicità attinenti la vendita del ghiaccio comparse sulla Gazzetta di Parma nel 1902
Pubblicità attinenti la vendita del ghiaccio comparse sulla Gazzetta di Parma nel 1902

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