13.2.1817. Il progetto per un cimitero della città
13 febbraio 1817 – Maria Luigia vieta le sepolture all’interno delle aree urbane. Termina la millenaria usanza di seppellire i morti nelle chiese.
L’architetto Giuseppe Cocconcelli viene allora incaricato di progettare un cimitero per Parma. Per erigerlo, viene scelta un’area allora in aperta campagna chiamata Villetta per la presenza di una piccola villa che era stata dei Gesuiti e poi diventata caserma della guardia civica. L’area, di 13 biolche (40.000 metri quadri) nel 1817 è una riserva di caccia.
Alle spese di costruzione partecipano le ben 13 confraternite attive in città nella sepoltura dei morti, oltre che gli enti pubblici ed un gran numero di famiglie, che in cambio ottengono il diritto d’uso esclusivo dei 156 archi perimetrali o di appezzamenti interni al cimitero.
I lavori del campo santo della Villetta termineranno nel 1819 e gli archi solo nel 1876, ma le sepolture iniziano ancor prima di avviare il cantiere. La prima inumazione documentata è del 14 aprile 1817, quando fu sepolta una bambina di nome Cunegonda Barbieri, morta a sei mesi dalla nascita. Si stima che nei 100 anni successivi saranno 200.000 i corpi qui seppelliti.