Età contemporanea,  Politica

13.11.1914. Benito Mussolini è nato a Parma

13 dicembre 1914 – Benito Mussolini è a Parma per fomentare l’ingresso in guerra dell’Italia. Il discorso che è il punto di partenza del successo che otterrà nei 30 anni successivi.

È la sua prima uscita pubblica dopo la formale fondazione della prima versione del fascismo: due giorni prima, a Milano, sono stati infatti istituiti i Fasci d’azione rivoluzionaria. Con Mussolini, è leader di questa associazione guerrafondaia anche il sindacalista Alceste De Ambris, parmigiano di adozione; proprio lui porta Mussolini a Parma in questo 13 dicembre.

Il futuro dittatore parla ad un nutrito gruppo di socialisti riuniti presso le scuole Angelo Mazza. Dovrebbe essere un convegno sulla pace e sulla guerra, per ascoltare le ragioni diverse di chi, fra i socialisti, è favorevole a mantenere la neutralità e chi invece è interventista. Ma il convegno diventa un comizio.

L’avvocato Adevaldo Credali, braccio destro di De Ambris, fa da buttafuori: assieme ad altri interventisti, “a suon di bugni e bastonate” ha “eliminati dalla sala” i neutralisti, annota il cronista della Gazzetta di Parma che segue l’evento.

Fra quelli scacciati c’è il giovanissimo anarchico Renzo Provinciali, uno di quelli che deve parlare, ma che viene cacciato ad ombrellate in testa. Anni dopo, ricordando questo pomeriggio, osserverà:

Il comizio di Mussolini alle scuole Angelo Mazza di Parma costituì il trampolino per tutte le di lui fortune successive. A Parma incontrò un gran successo e di lì il duce prese il volo”.

Pochi giorni prima, Mussolini aveva tentato di tenere un discorso a Verona, ma là appena apriva bocca, veniva zittito dai fischi. A Parma si è organizzato affinché le cose vadano in modo diverso.

Mussolini parla a scatti, aggressivo, non molto diversamente da come lo sentiranno tutti gli italiani dal balcone di piazza Venezia qualche anno più avanti. Accusa i preti, i possidenti i agrari, i capitalisti e promette che la guerra durerà poco e causerà poche perdite: “L’intervento oggi ci può costar poco”, dice. Non si sa se a sorprendere di più sia un Mussolini tanto di sinistra, oppure l’ingenuità della sua previsione, che purtroppo ripeterà identica nel 1939…

Fatto sta che l’uditorio selezionato di questo 13 dicembre viene conquistato dall’arringa. Il pubblico attacca l’unico contrario alla guerra rimasto in sala, l’avvocato Giacinto Menotti Serrati, socialista neutralista, che da poco più di un anno sostituisce Mussolini alla direzione de L’Avanti!. La piccola folla si mette a cantare l’inno anarchico a squarciagola e gridando “Viva la guerra!” accompagna Mussolini fino in piazza Garibaldi.

Questa gente non sa cosa l’aspetta…

Benito Mussolini, 1914 circa
Benito Mussolini, 1914 circa

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Succede il 13 di dicembre:

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