Cultura & Società,  Età contemporanea

12.9.1937. Il mito di Bottego a fumetti

12 settembre 1937 – Termina, con la decima puntata, il racconto a fumetti della vita di Vittorio Bottego esploratore. La pubblica il Giornale dei viaggi e avventure, della Sonzogno.

Disegnato da Domenico Natoli, il racconto era iniziato in luglio e viene accompagnato da testi più approfonditi scritti da Giovanni Vitali e Max David.

Già a maggio il settimanale Pinocchio aveva iniziato a pubblicare a vignette, sempre a puntate, la storia della spedizione di Bottego lungo il fiume Omo, quella in cui viene ucciso. Ma il racconto si interrompe alla trentaduesima puntata, prima della conclusione, perché il giornale chiude per le scarse vendite.

Vittorio Bottego in un disegno di copertina di Domenico Natoli

Rispetto a quello di Pinocchio, il fumetto della Sonzogno è meno fantasioso, più aderente alla versione ufficiale dell’esistenza del parmigiano partito due volte per l’Africa.

Ancora nel 1942 uscirà un’altra serie di fumetti, realizzati da Guido Fantoni per l’editore Nerbini, dedicati all’altro viaggio di Bottego, risalendo il Giuba, ventisei puntate che rispecchiano la versione dell’avventura riportata a suo tempo dallo stesso protagonista. Questo racconto verrà ampliato negli anni ’50 per una ristampa in albo. E un ultimo fumetto su Bottego uscirà nel 1960.

Attraverso queste opere assai divulgative, assieme a libri scritti spesso pensando a lettori molto giovani, si rafforza e si perpetua il mito dell’eroe esploratore, il civilizzatore, colui che agisce per amore della scoperta. Nel 1937, esaltare uno come Bottego è anche un buon modo per supportare la guerre di conquista del fascismo in Etiopia. Inevitabilmente, con simili intenti ogni aspetto critico dell’esperienza di Bottego non può che finire sotto il tappeto… E per qualcuno, Bottego resterà per sempre quell’eroe disegnato nei fumetti.

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Succede il 12 di settembre:

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