12.9.1853. Arrivano i treni del duca Carlo III
12 settembre 1853 – Il duca Carlo III di Borbone assegna ad un’impresa inglese la concessione per costruire le prime ferrovie nel Ducato di Parma. L’accordo prevede la realizzazione di tre linee: la Parma-Pontremoli, la Piacenza-Castel San Giovanni e la Parma-Colorno.
Carlo III non è un esperto di ferrovie. Quando, prima di avere il trono di Parma, suo padre Carlo II regnava sul piccolo Ducato di Lucca, aveva favorito la costruzione di diversi collegamenti intorno a Lucca: fino a Pisa, ad Aulla e a Pistoia, tratte autorizzate nel 1841 e inaugurate fra 1846 e 1848. Ora il figlio vuole fare la stessa cosa anche a Parma.
Il duca non pensa solo alle sue terre: l’ordine è di estendere i binari fino ai confini, così da poterli collegare alle infrastrutture toscane, piemontesi e lombarde. Già nel 1851, il 1° maggio, il Ducato di Parma, la Santa Sede, l’Austria, il Granducato di Toscana e il Ducato di Modena avevano sottoscritto una convenzione per fare la “Strada ferrata dell’Italia Centrale”, una ferrovia con inizio a Piacenza, passaggio per Parma, Modena, Bologna e arrivo a Pistoia o a Prato, dove unirsi alle linee già esistenti in Toscana, le prime attive dal 1844.
La concessione del 1853 è a favore della Fratelli Gandell di Londra, che un paio di mesi prima aveva stretto un accordo anche per un collegamento Firenze-Arezzo, da estendere poi fino a Roma. L’accordo concede sei mesi di tempo per presentare i progetti. Lo Stato offre gratuitamente i terreni necessari, anche attraverso immediato esproprio. Alla Gandell tocca pagare per intero i costi di costruzione – la ferrovia è prevista a doppio binario – e in cambio potrà gestire l’infrastruttura per 99 anni, scaduti i quali diventerà proprietà del Ducato di Parma.
I progetti sono presentati per tempo, firmati dall’inglese Bevan, ma la loro realizzazione incontra subito difficoltà. Si oppongono i proprietari terrieri che vedono tagliati i loro campi, ma anche le imprese locali cui sono subappaltate la fornitura di ghiaia e traversine e la loro posa, perché la Gandell offre compensi troppo bassi.
E prima di riuscire a concludere alcunché, succede che il duca Carlo III viene assassinato e che il gruppo Gandell, una multinazionale ante litteram, fallisce. Nessuno dei piani per le ferrovie giunge a compimento. Per portare i treni a Parma si dovrà attendere la nuova Italia unita.