Epoca Moderna,  Politica

12.9.1849. Ai nuovi confini della Lunigiana parmense

12 settembre 1849 – I confini del Ducato di Parma si allargano: sono istituite le dogane nei punti di accesso di un nuovo territorio dello Stato, la Lunigiana parmense, ovvero Pontremoli, Villafranca e Bagnone. L’alta Lunigiana era già passata a Parma circa nove mesi prima: l’istituzione delle dogane sancisce la fine della fase di transizione e riorganizzazione.

La Lunigiana parmense è frutto di un accordo segreto siglato il 28 novembre 1844, che rivede i confini del Granducato di Toscana, del Ducato di Modena e del Ducato di Parma. Il motivo ufficiale è semplificare la geografia politica, ma in realtà è stata una svendita fatta dal duca Carlo II di Borbone, che ha bisogno di soldi: in cambia della povera terra di Lunigiana e di un sostanzioso finanziamento, ha ceduto tutti i territori ad est dell’Enza, cioè la ricca Guastalla. Per questo l’accordo è segreto: Maria Luigia, che ancora regna a Parma, non deve saperne nulla; l’accordo si attuerà alla sua morte, che arriverà il 17 dicembre 1847.

I nuovi punti di dogana per l’ingresso delle merci nel Ducato di Parma sono a Pontremoli, Zeri, Rossano, Parana, Lusuolo, Villafranca, Merizzo e Lusana.

Il nuovo assetto ha vita breve, perché con la nascita del Regno d’Italia, viene creata la nuova provincia di Massa e Carrara. Pontremoli chiede di restare con Parma, ma non è ascoltato. Inizialmente, Massa è considerata parte dell’Emilia, ma dal 1871 passa definitivamente alla Toscana. Il confine torna al crinale dell’Appennino.

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