12.1.903. Berengario e i gioielli per il vescovo
12 gennaio 903 – A Parma c’è il re d’Italia Berengario, venuto a far capire che chi comanda è lui. Lo deve capire soprattutto quel traditore del vescovo…
Povero Berengario, è tutta la vita che sta in armi per affrontare i tanti che vogliono prendere il suo posto o razziare le sue terre. Gli ultimi anni sono stati i più difficili, e ora che pare aver ripreso le redini del potere, viaggia fra le città per sedare ogni anelito di ribellione.
Nell’899, in pianura Padana sono arrivati gli Ungari. È una delle ultime invasioni barbariche. Sconfiggono Berengario e per mesi saccheggiano molte città; probabilmente mettono a sacco anche le campagne del parmense. Per convincerli ad andarsene, Berengario non può fare altro che pagare loro un ricchissimo tributo.
La questione degli Ungari ha agitato tutti i suoi rivali, che scontenti di come ha gestito la questione, hanno provato a levargli la corona per darla al re di Provenza Ludovico. Berengario combatte due anni per ricacciare Ludovico di là delle Alpi, una guerra che gli rivela di chi si può fidare e di chi no.
Il parmense è governato da alcune famiglie feudali franche. I discendenti di Ugo di Maginfredo sono sempre stati dalla parte di Berengario. Ma i Supponidi si sono schierati con Ludovico. Per governare l’Italia, non si può più far conto sulla nobiltà franca.
Berengario sta dunque cercando di costruire una rete di poteri alternativa basata sui vescovi e sui monasteri. A Reggio e a Piacenza ha due dei suoi più cari consiglieri, i vescovi Pietro e Guido. Invece a Parma c’è Elbungo, che non solo stava con Ludovico, ma in precedenza aveva parteggiato per altri avversari di Berengario.
Chissà cosa avrà detto il re ad Elbungo in questa visita nel gennaio 903. Berengario è uno furbo: più che fare la voce grossa, preferisce blandire i suoi interlocutori. Come ha pagato gli Ungari per andarsene, così omaggia il vescovo per comprarsi l’appoggio di Parma: ad Elbungo, il re dona due astucci decorati con pietre preziose, oggetti assai ben accetti da questo vescovo amante dei gioielli (il più bello che possiede è una coppia di speroni tempestati di gemme).
Difficile dire se sia corruzione, oppure un segno di gratitudine per una promessa offerta liberamente da Elbungo. Fatto sta che la missione a Parma di Berengario ha effetto. Per il resto della vita, il vescovo Elbungo non tramerà più ai danni del re.