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11.6.1630. La magica statua della Madonna di Berceto

11 giugno 1630 – Nella piazza di Berceto si è radunata l’intera popolazione del paese. Parlando in coro, proclamano un solenne voto alla Madonna. Chiedono di essere risparmiati dalla peste che è tornata a flagellare l’Italia. Se così sarà, si impegnano – da allora e per l’eternità – ad omaggiare la Vergine, abbellendo il suo santuario e portando in processione la sua statua. Se l’epidemia resterà lontana dal centro della montagna del parmense, i suoi abitanti ogni anno saranno tutti presenti ad un grande corteo con la statua e doneranno cento lire per mantenere sempre bellissimo il santuario che la ospita.

Il patto con il cielo viene sancito in forme ufficiali: in piazza c’è perfino un notaio, Giovanni Caprara, a mettere nero su bianco l’impegno assunto dalla comunità bercetese. Il primo a firmare è don Pellegrino Jasoni, parroco del paese.

Ma a quale statua si stanno affidando, in questo 11 giugno 1630? Ad un oggetto di legno dalle magiche origini.

È la Madonna delle Grazie, che leggenda vuole figlia del miracolo, comparsa improvvisamente in una notte imprecisata di un anno di poco precedente al 1630. Quella volta, si racconta, alcuni contadini di passaggio al passo della Cisa videro fra l’erba una statua di Maria con Gesù bambino in braccio, tutta dipinta d’oro.

Chi ce l’aveva messa? Nessuno. Era apparsa dal nulla un centinaio di anni prima.

E dove portarla? Quelli di Pontremoli la reclamavano, al pari di quelli di Berceto. Per risolvere la cosa, la statua fu messa su un carro a metà del confine fra Ducato di Parma e quello che al tempo era un dominio di Milano, con un bue aggiogato da un lato e uno dall’altro. Appena lasciati liberi, entrambi gli animali si mossero verso nord, scendendo fino a Berceto, e qui si fermarono senza che nessuno riuscisse a far loro muovere più un solo passo. Quella prima statua della Madonna della Cisa rimase allora nel punto esatto in cui si bloccarono i buoi, dove fu costruito il santuario della Madonna delle Grazie.

La peste bubbonica del 1630, quella raccontata con tanta efficacia di Alessandro Manzoni, non risparmia Berceto, anche se l’Appennino è certamente meno colpito delle terre della Bassa e della città. Così, da allora ogni estate, il 2 luglio, Berceto non manca di tener fede al suo voto e si celebra la festa della Madonna delle Grazie, sempre davanti a quella statua dalle origini misteriose.

La statua della Madonna delle Grazie di Berceto portata in processione (ValGotraBaganza)
La statua della Madonna delle Grazie di Berceto portata in processione (ValGotraBaganza)

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