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11.3.1914. I leoni del Duomo vittime dei vandali

11 marzo 1914 – La Commissione conservatrice dei monumenti approva la rimozione dalla facciata del Duomo di Parma di quattro dei sei leoni di pietra che stanno a guardia dei portoni di ingresso. Rimarranno solo le due statue più grandi, sotto alle colonne del protiro dell’accesso alla navata centrale. Gli altri, opera di Benedetto Antelami, risalenti al XII secolo, potranno essere spostati all’interno del tempio in attesa che venga ricostruito l’antico pulpito al quale si pensa appartenessero in origine.

I leoni devono abbandonare la piazza perché oggetto di atti vandalici anche molto gravi.

Il primo degno di nota risale al 20 marzo 1908, quando attorno all’1,20 di notte, quattro giovani ben vestiti si sono fermati a fumare appoggiandosi ai leoni del portone di sinistra e poi – non si sa perché – hanno iniziato a spingere e a tirare finché uno degli animali di marmo non si è staccato dal basamento cadendo a terra rovesciato. Al mattino, il triste spettacolo ha richiamato e indignato molta gente.

Dopo quell’episodio, la Fabbriceria della Cattedrale ha chiesto alle autorità di poter spostare i leoni dell’Antelami, antichi di quasi 700 anni, ma non c’è stata risposta.

Altri vandali tornano a far danni alla stessa maniera qualche anno dopo, in questo 1914. È la notte del 9 febbraio e una banda di ragazzi, forse per noia, certo per ignoranza e maleducazione, si accanisce contro uno dei leoni dell’ingresso di destra. Sono riusciti a divellerlo e ribaltarlo e nella caduta si è scheggiato.

Questa volta la Commissione per i monumenti non può più perdere tempo. In questo 11 marzo approva il progetto per una nuova sistemazione dei leoni. L’obiettivo è sostituire il pulpito barocco del Duomo con la ricostruzione di quello romanico di Antelami, smembrato nel Cinquecento. Per riuscirci, è stabilito di recuperare vari elementi antichi in pietra che già si trovano fra cattedrale e Battistero.

Prima che le statue vengano effettivamente spostate, però, i teppisti tornano in azione. Ancora il 30 maggio, sempre di notte, sette giovani cercano di rompere anche l’altro leone dell’ingresso di destra. Facendo leva, riescono a spaccare la colonna di pietra che poggia sulla sua schiena. Il forte rumore del marmo che crepa e cade risveglia il campanaro, che accorre e urla mettendo in fuga questi sfaccendati balordi.

I leoni dell’Antelami vengono portati al sicuro nelle settimane di giugno.

Il progetto di ricostruzione del pulpito duecentesco (che poi era un ambone), non sarà mai attuato, a motivo soprattutto della guerra, che costringe tutti a pensare ad altro.

Oggi i quattro leoni stilofori sono esposti nel Museo diocesano.

Piazza Duomo a Parma in una cartolina di inizio '900, quando la facciata della cattedrale aveva sei leoni.
Piazza Duomo a Parma in una cartolina di inizio ‘900, quando la facciata della cattedrale aveva sei leoni.
I leoni antelamici, oggi al Museo diocesano di Parma.
I leoni antelamici, oggi al Museo diocesano di Parma.
I leoni antelamici, oggi al Museo diocesano di Parma.

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