Cultura & Società,  Età contemporanea

11.2.1923. La fine dei convitti femminili

11 febbraio 1923 – Una vecchia legge, che si era riusciti ad ignorare per trent’anni, obbliga anche gli antichi istituti parmigiani votati all’accoglienza delle ragazze bisognose ad unirsi. In questo 11 febbraio 1923 nascono ufficialmente gli Istituti femminili raggruppati, che assorbono cinque diversi enti frutto di altrettante distinte tradizioni.

L’Ospizio delle orfane era il ramo femminile del medievale orfanotrofio dell’ospedale di Rodolfo Tanzi, nell’Ospedale Vecchio.

La Pia casa dei poveri mendicanti era nata in borgo Regale nel 1596 con i beni donati da Lucia Fanti, che incontrando l’approvazione del duca Ranuccio voleva salvare le giovani sole dalla prostituzione.

Il Conservatorio delle Giuseppine, vicino alla chiesa di San Giuseppe in Oltretorrente, era sorto nella prima metà del Seicento grazie al lascito del giurista Eugenio Visdomini e si era poi meglio strutturato al principio del secolo successivo come “Preservatorio delle zitelle pericolanti” e poi “Conservatorio delle putte”, sempre accogliendo bambine e ragazze minorenni con genitori indigenti.

Il collegio delle Vincenzine era stato fondato nel 1741 presso la chiesa di San Bartolomeo e poi subito stanziato in borgo Riccio e ospitava giovani sovvenzionate da altri istituti caritativi.

L’istituto Biondi, noto anche come “delle Margheritine” in borgo San Domenico era frutto dell’impegno del parroco di Ognissanti don Giovanni Biondi, che nel 1804 aveva voluto una nuova casa per accogliere ragazze sole.

Tutti questi, dal 1923 diventano un’unica istituzione, che mantiene un solo convitto femminile per la città. La prima sede scelta è quella dove stavano le Vincenzine, in borgo Riccio, poi ceduta alla Congregazione di Carità e quindi alla Polizia, che ne farà una caserma e l’Ufficio immigrazione; lo Stato la metterà in vendita nel 2019. Poi in borgo Regale, dove stava la Pia casa dei poveri mendicanti. Infine in periferia, in via Brigate Julia, nel Montebello.

La forzata fusione negli Istituti femminili raggruppati ha per scopo una pretesa maggior efficienza, che in realtà non si realizza. Il Biondi prosegue una attività autonoma rifondandosi da capo e prendendo in affitto la sua stessa sede (chiuderà nel 2016). Il nuovo convitto andrà avanti con continui commissariamenti fino al 1956, quando per gestirlo si dovranno chiamare le suore Luigine.

Il convitto di via Brigate Julia cesserà comunque di ospitare ragazze sole – non che il bisogno sia mai venuto meno – per trasformarsi in scuola, prima delle stesse Luigine e dal 2017, soppresso l’ordine delle suore, della cooperativa Proges con il nome di Istituto Mario Lodi.

La sede degli Istituti femminili raggruppati dal 1927 al 1963, in borgo Retto, già Collegio delle Vincenzine
La sede degli Istituti femminili raggruppati dal 1927 al 1963, in borgo Retto, già Collegio delle Vincenzine

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Succede l’11 di febbraio:

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