11.11.1956. Santa Maria della pace galleria di Carlo Mattioli
11 novembre 1956 – Costruita a partire dal 1954, apre al culto Santa Maria della Pace, ai Prati Bocchi. Un grande spazio, alto profondo, in un’unica navata, tutto mattoni a vista, che in questo 11 novembre resta ancora da riempire.
La chiesa, disegnata dagli architetti Sassi e Robuschi e dal geometra Piccoli, è pensata anzitutto per fare da quinta a viale Osacca, la nuova strada che parte dirimpetto all’ingresso dell’Ospedale Maggiore: l’elemento ordinatore di un nascente rione di abitazioni, che chiude la vista sui campi che ancora per poco le stanno alle spalle. Le notevoli dimensioni dell’edificio si spiegano proprio con la priorità scenica, con buona pace dell’horror vacui che dal giorno della consacrazione può prendere chi entra in questo tempio cristiano.
Negli anni successivi, il parroco don Franco Guiduzzi e i fedeli cercheranno di rimediare alla scarsa cura dei dettagli con diversi interventi decorativi.
Per questo compito, la parrocchia si affida all’artista Carlo Mattioli, uomo che dice di sentirsi lontano dalla religione, ma che pure realizza crocefissi e dipinti in diverse chiese di Parma e non solo, dotato di un realismo emotivo sempre più apprezzato col trascorrere del tempo. La sua espressa spiritualità sarà riconosciuta da una mostra allestita nei Palazzi Vaticani nel 2011.
Proprio lavorando per Santa Maria della Pace, probabilmente Mattioli scopre la sua vena sacra. E visitando la chiesa si ripercorre lo sviluppo dello stile del pittore, che vi lavora per quasi dieci anni.
In questa chiesa, sono suoi la croce inaugurata il venerdì santo del 1957, le grandi vetrate del presbiterio, il rosone in facciata, il battistero (purtroppo il pavimento musivo sarà eliminato a fine secolo assieme allo spazio per le confessioni), i disegni a mosaico dell’altare, la base del cero pasquale, tre tondi circolari sul pavimento all’ingresso, la cappella della Madonna inaugurata il 29 maggio 1960 e infine gli otto tondi sotto il tetto, con Isaia, Daniele e sei dei sette sacramenti, l’ultimo intervento di Mattioli, completato nel 1966, con figure decisamente più stilizzate ed essenziali rispetto a quelle di fine anni ‘50.
Di crocefissi di Mattioli, pare che un tempo in Santa Maria della Pace ce ne fossero due, ma don Guiduzzi, quando cambia parrocchia, porta via il secondo.