10.7.1945. Un’eredità della guerra: la strage di via Po
10 luglio 1945 – Alle ore 21,30 di questa calda serata, in tutta la città si sente il forte scoppio di una bomba.
Si tratta di un ordigno rimasto fino a quel momento inesploso, probabilmente una bomba lasciata dall’esercito tedesco in fuga. Alcuni ragazzi scesi nella Parma in cerca di refrigerio la trovano ed hanno la malnata idea di trascinarla verso le case. Arrivati all’altezza del collegio delle suore Chieppine (oggi Hospital Piccole Figlie), l’ordigno detona.
L’oggetto aveva richiamato l’attenzione di diverse persone, che si erano fatte intorno, condizione che moltiplica la gravità della disgrazia. I morti sono 13 e tanti i feriti, soccorsi da pompieri, Croce rossa e soldati alleati. Fra le vittime anche diversi ragazzini: Giancarlo Stevani di 12 anni (defunto in ospedale), Angela Chittolini, Gianni Amboni e Liliana Copelli di 14, Ezio Coloriti e Oscar Mingardi di 15.
Sul posto resta una lapide commemorativa, collocata parecchi anni più tardi, recita: “Perché la tormenta non continui a seminare morte e distruzione”.