
10.4.1934. Palatina spogliata di 190 manoscritti medievali
10 aprile 1934 – Il ministro dell’Educazione popolare Francesco Ercole spoglia la Biblioteca Palatina di Parma di 190 manoscritti. Con loro se ne va anche uno dei codici più pregiati del patrimonio storico della città: il Messale del vescovo Stefano Trenta, della prima metà del Quattrocento, con miniature del fiammingo Maestro delle Ore di Boucicaut.
La collezione va a Lucca.
I libri maltolti erano arrivati a Parma nel 1847, quando Carlo II di Borbone era succeduto a Maria Luigia a capo del Ducato. Prima di acquisire Parma, Carlo era stato signore di Lucca e lì, facendo acquisti in proprio, aveva messo insieme una bella collezione personale di libri, che naturalmente porta con sé quando varca l’Appennino e che entrano a far parte del patrimonio della Pilotta.
Ma nel 1933, il direttore della Biblioteca statale di Lucca Amos Parducci si mette in testa di riportare la collezione di Carlo in Toscana. Parducci è un professore di scuola media distaccato alla biblioteca, non un bibliotecario, ma ha buone conoscenze. La scusa per il trasferimento dei libri è l’anniversario di morte di un intellettuale lucchese, Lazzaro Papi: vogliamo celebrare questo poeta con la grandiosità propria di un regime come quello vigente nel 1934? Allora si tolgano i libri da Parma e li si porti a Lucca.
Al progetto prova ad opporsi il direttore della Palatina Pietro Zorzanello, almeno per il messale quattrocentesco. I libri in questione non sono mai appartenuti alla città o alla corte di Lucca, ma semplicemente li aveva comprati un sovrano di passaggio per uso privato. E poi se proprio la si vuol dire tutta, a Parma a inizio Settecento venne portata via un’intera biblioteca, questa davvero di corte, quella dei Farnese, portata a Napoli, e Napoli mica li ha mai restituiti.
Nelle gerarchie del ministro in tanti storcono il naso, ma le amicizie di Parducci hanno la meglio. Dopo qualche titubanza, in questo 10 aprile 1934 il ministro Ercole – che pure aveva studiato Legge a Parma – firma l’ordine per il trasloco. I libri non torneranno mai più a Parma.



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Succede il 10 di aprile:

