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10.12.1933. La sfida da record sul giro di Parma

10 dicembre 1933 – Il giovane Bruno Saccani segna il record della più veloce corsa attorno a Parma: l’intera circonvallazione in 19 minuti e 22 secondi netti.

Un tempo, i podisti di qui correvano “il giro di Parma” e nel 1933 scoppia una febbrile gara a chi riesce a completarlo nel minor tempo possibile.

Ha iniziato Gino Saccani, fratello maggiore di Bruno, che dopo aver vinto varie gare podistiche, decide di tentare l’originale risultato. Il 19 novembre 1933, Gino ferma il cronometro a 19’ 43’’. La sua società sportiva, il dopolavoro Walter Ungherini, celebra subito il risultato. Dalle altre società, invece, si sollevano vibrate proteste, perché non c’è stato confronto e sono certe che i loro atleti potrebbero far meglio.

Le associazioni podistiche colgono l’occasione e invitano tutti gli amanti della corsa del parmense a misurarsi nella prova. Viene istituito un apposito premio: andrà a chi riuscirà a migliorare il tempo di Gino Saccani entro la fine dell’anno. Molti raccolgono la sfida e quasi ogni giorno, per tutto dicembre, si vedono corridori, cronometristi e tifosi affannarsi lungo i viali.

Ben presto la gara si riduce ai tre migliori. L’8 dicembre, Aurelio Paglia della A.S. Bottego riesce ad imporsi con 19’ 41’’ e 4/5. Ma lo stesso giorno, Gino ci riprova e si migliora scendendo a 19’ 23’’ e 1/5.

L’unico che sarà capace di far meglio è suo fratello Bruno, che incitato proprio da Gino, che lo segue su una bicicletta, fa un secondo ancora meno. Un record che nessuno, nonostante ripetuti tentativi, riesce a strappargli.

Il “giro di Parma” ha una sua storia. Si corre la prima volta domenica 23 settembre 1906 all’interno di una manifestazione organizzata dall’Unione sportiva parmense con il patronato della Gazzetta dello Sport. Quel giorno vince Aduo Fava di Bologna, secondo Gaetano Cagliari di Reggio e terzo Vasco Perazzi di Suzzara. L’evento viene poi ripetuto ogni anno, ma gli scarsi risultati dei podisti locali, spingono i promotori, dall’edizione 1908, ad ammettere solo concorrenti di Parma e provincia, togliendo inevitabilmente molta attrattiva alla competizione.

Nei primi anni, il “giro di Parma” è lungo 8 chilometri e parte sempre dal Foro Boario.

La Grande Guerra interrompe l’evento come un po’ ogni cosa della vita normale. La corsa riprende nel 1919, di nuovo aperta a tutti; in quell’edizione l’oro spetta al bresciano Lazzaro Parisio, bersagliere. Il percorso si è però ridotto, perché Parma è cambiata. Ora la città è circondata da viali che semplificano la strada ai corridori. Il nuovo percorso parte dallo Stradone (viale Martiri), passa per via Carlo Alberto (viale San Michele), viale Mentana, barriera Garibaldi, il ponte Bottego (delle Nazioni), barriera D’Azeglio, barriera Bixio, il ponte Umberto I (ponte Italia) e torna allo Stradone; in tutto sono 5,8 chilometri.

È su questo percorso che si sono sfidati i fratelli Saccani, Paglia e molti altri corridori.

Il “giro di Parma” resta un percorso ed una misura usata nelle gare podistiche locali fino alla metà degli anni Trenta, anche per gare di marcia, staffette e corse notturne. Poi la città si allarga, il traffico sui viali aumenta e si cercano nuovi percorsi.

Chissà se i fra tanti amanti dello jogging di oggi non ce ne sia qualcuno con la voglia di recuperare l’antico tracciato e cercare di far meglio di Bruno Saccani, il cui record regge da 90 anni esatti.

L'atleta Bruno Saccani nel 1933
L’atleta Bruno Saccani nel 1933

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