Cultura & Società,  Epoca Moderna

10.1.1630. La peste di Manzoni predetta dal frate

10 gennaio 1630 – Il primo caso di “peste manzoniana” nel parmense, epidemia che non ha stravolto solo Milano come I promessi sposi raccontano, ma l’intero Nord Italia. In questo giorno muore tal Giovanna di Mezzano Rondani. Pochi giorni dopo muore il figlio di sei anni. Poi muore il marito. E muore pure il becchino che ha seppellito uno ad uno tutti i membri della famiglia.

A riconoscere la peste è Alessandro Brozzi, chirurgo di Colorno, che individua i sintomi nelle due famiglie che abitano vicine alla casa di Giovanna. Le porte vengono sprangate, una croce in cortile e gli abitanti chiusi dentro.

Le autorità mediche tacciono. Checché dica il dottor Brozzi, non si vuol sentire parlare di peste. Si sa che a nord del Po, sulla riva di Mantova, il morbo dilaga, ma nessuno vuole ammettere che sia riuscito a passare il Grande fiume, perché significherebbe bloccare i commerci.

Già, come ha fatto il male a superare l’acqua? Si scopre che proprio a Mezzano Rondani era stato nascosto un lanzichenecco, un soldato tedesco che aveva passato clandestinamente il Po pagando profumatamente il traghettatore. Qualche giorno e muore pure lui. I suoi abiti sono già indosso alle persone che lo avevano ospitato.

L’anno prima, un certo padre Salvatore da Firenze, un frate francescano da molti “tenuto un santo” – come racconta la coeva cronaca di Andrea Pugolotti –, predicando nella chiesa dell’Annunciata aveva predetto tutto: “Povera Parma vedova, vedrai quello che ti soprasta la primavera dell’anno 1630, quale sarà morbo et peggio per tutta la città e teritorio”.

La peste si propagherà rapida in tutto il parmense e da qui anche al piacentino ed al reggiano. In città durerà fino alla fine dell’inverno del 1631, dopo aver ucciso circa il 60% degli abitanti.

Monatti ed appestati in un'illustrazione di Francesco Gonin per i I promessi sposi, edizione riveduta del 1840
Monatti ed appestati in un’illustrazione di Francesco Gonin
per i I promessi sposi, edizione riveduta del 1840

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