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1.5.1986. Arriva la nube radioattiva di Chernobyl

1 maggio 1986 – La nube radioattiva di Chernobyl arriva su Parma.

L’esplosione del reattore numero 4 della centrale nucleare costruita dall’Unione Sovietica nel nord dell’Ucraina, ha espulso in atmosfera una grande quantità di isotopi radioattivi di iodio, stronzio e cesio. L’incidente è avvenuto nella notte del 26 aprile. Inizialmente, i venti spingono questa invisibile concentrazione di materiale instabile verso la Scandinavia, ma poi la nube si allarga, si disperde in più direzioni e scende anche in Italia. Il 30 aprile è sul Friuli Venezia Giulia, poi, sulla Lombardia e in questo 1º maggio raggiunge anche Parma.

Nel corso del pomeriggio, le centraline di monitoraggio registrano valori di radioattività tre volte superiori al solito. Il giorno successivo, da mezzogiorno del 2 alle 13,00 del 3, i livelli salgono ancora, di cento volte: radiazioni forti ma non fortissime; in altri Paesi ci sono stati picchi cento, mille volte più alti, ma è comunque un giorno di paura.

A Roma si commette un errore di comunicazione: per spigare la situazione nazionale, viene detto che in una fattoria del parmense, un campione di foraggio è risultato emettere 450 nanocurie per chilo, quando di norma dovrebbe restare entro i 100. Qualcuno pensa che sulla campagna di Parma si sia scaricata tutta la radioattività di Chernobyl. Invece era solo un esempio: in tutta Italia va più o meno alla stessa maniera e 450 nanocurie non sono poi cosa tanto grave.

La nube tossica non minaccia direttamente le persone, ma lo iodio 131 che si deposita a terra potrebbe entrare nel cibo e renderlo tossico. Per questo, da un giorno all’altro frutta, verdura e latte fresco scompaiono dalle tavole dei parmigiani. Il governo nazionale li vieta ai minori di 10 anni, ma quasi tutte le famiglie per molti giorni decidono di eliminarli anche dalle diete degli adulti. I due maggiori lavoratori di latte del parmense si offrono di acquistare il latte di tutte le stalle per controllarlo, trattarlo e rivenderlo come prodotto a lunga conservazione una volta accertata la sua salubrità.

Per cacciar via la nube tossica non si può fare nulla; si deve aspettare che il vento, così come l’ha portata, anche la cacci via. I valori di radiottività restano significativi fino al 5-6 maggio, poi, basta. Gli isotopi pericolosi se ne vanno verso i Balcani.

L’incidente lascia una nuova, profonda consapevolezza sui pericoli insiti nel nucleare. Nel 1987, nel referendum sulle centrali in Italia, l’80,33% dei parmensi vota per chiuderle.

La nube radiottiva di Chernobyl copre buona parte dell'Europa (segnaposto blu: Chernobyl; segnaposto rosso: Parma)
La nube radiottiva di Chernobyl copre buona parte dell’Europa
(segnaposto blu: Chernobyl; segnaposto rosso: Parma)

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Succede il 1º di maggio:

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