Età contemporanea,  Scienza & Tecnica

1.12.1927. Il pallone volante dell’Ufficio Presagi

1 dicembre 1927 – Uno strano oggetto cade dal cielo in un campo vicino a Parma. A recuperarlo arrivano i tecnici dell’Ufficio Presagi. No, non è un ufo e neppure ha a che fare con la magia. Si tratta invece di un esperimento scientifico, uno dei primi studi per conoscere meglio qualcosa che ci è da sempre molto vicina, ma è comunque rimasta per millenni del tutto sconosciuta: è l’aria, l’aria nell’atmosfera, sopra le nostre teste, che solo a Novecento inoltrato si studia in modo approfondito.

L’Ufficio Presagi è un settore del ministero dell’Aeronautica, istituito nel 1925, che deve predire l’evoluzione del tempo atmosferico: un istituto meteorologico. Per capire qualcosa di più su cosa succede in alta quota, dal 1926 l’Ufficio Presagi spedice il più in alto possibile dei palloni con strumenti di misurazione del vento e della pressione. Una modalità di lavoro nata per caso, dall’involontario volo di un pallone che avrebbe dovuto restare ancorato a terra. Da qui, i lanci sono diventato frequenti. Uno di questi è l’oggetto misterioso caduto su Parma.

Di tutti i palloni lanciati fino a questo autunno 1927, il parmigiano è quello che ha compiuto il percorso più lungo: un volo di ben 340 chilometri. Lo strumento è infatti partito il 29 novembre 1927 da Vigna della Valle, sul lago di Bracciano, poco a nord di Roma. Ha raggiunto un’altezza di 5.820 metri e vagato per due giorni, prima di scendere su Parma.

“Pallone” è un termine inesatto. Il velivolo si compone infatti di dodici palloni legati insieme, cui sono sospesi dei cestini con gli strumenti per misurare e registrare pressione, temperatura, umidità, per un peso complessivo di poco meno di sette etti.

Il lancio di oggetti come questo continua fino al 1940. E Parma sarà fra le località scelte per il loro decollo. Nel 1932 viene infatti stabilito che anche da qui, ogni mercoledì e giovedì di marzo, alle ore 8,00, 14,00 e 19.00, siano effettuati sondaggi con palloni pilota. La prima settimana, però, fa brutto e si rimanda. Gli altri esperimenti si svolgono regolarmente. Alcuni dei palloni del 9 marzo 1932, del 24, 30 e 31 raggiungono l’altezza massima, tre chilometri dal suolo. Altri sono sfortunati e si fermano a qualche centinaio di metri.

I dati che raccolgono contribuiscono agli studi della Commissione internazionale per l’esplorazione dell’atmosfera, che chiarisce all’umanità come è fatto l’involucro trasparente in cui siamo avvolti. Primi passi di rapidissimi progressi: trent’anni dopo l’oggetto caduto su Parma, i palloni inizieranno ad essere superati dai satelliti.

Mappa dei luoghi di ritrovamento dei palloni sonda lanciati nel 1927 dall'Ufficio Presagi dell'Aeronautica
Mappa dei luoghi di ritrovamento dei palloni sonda lanciati nel 1927 dall’Ufficio Presagi dell’Aeronautica

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Succede il 1° di dicembre:

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