1.11.1260. I flagellanti convertono Parma
1 novembre 1260 – I flagellanti entrano a Parma. Decine e decine di uomini, venuti da Reggio e da Modena, con petto e schiena nudi, che per giorni vagano fra le vie colpendosi davanti e dietro con corde nodose e bastoni, ferendosi a sangue. Pregano incessantemente, con litanie che invocano la pace, il perdono, la concordia, annunciando un’epoca nuova.
Il movimento dei flagellanti conquista anche Parma. Nato a Perugia su ispirazione dell’eremita Raniero Fasani, si espande rapidamente in tutto il nord Italia. Sono le profezie di Gioacchino da Fiore ad alimentare i penitenti: ha previsto che dopo l’era del Padre e l’era del Figlio, in questo 1260 inizia l’era dello Spirito, nella quale non ci saranno più vescovi e preti a guidare le comunità, ma i frati mendicanti. Per entrare mondi nel nuovo tempo, i flagellanti si puniscono nella carne per i mali loro e della società intera.
Proprio a Parma, il movimento trova una guida importante, fra Salimbene de Adam, per una certa parte della vita convinto gioachimita.
Molti parmigiani si commuovono nel vedere i flagellanti e le loro piaghe vive. I creditori abbuonano i debiti. Le prostitute vanno dal vescovo Obizzo Sanvitale a chiedere protezione e nasce il primo convento di convertite. I litigi si ricompongono. E un buon numero di uomini aderisce al movimento: si spoglia e prende a flagellarsi.
Il movimento si diffonde attraverso processioni dei nuovi convertiti nelle città vicine. I flagellanti parmigiani, convinti da modenesi e reggiani, contaminano Piacenza. I piacentini raggiungeranno Pavia. E così di centro in centro fino in Germania, fino in Boemia, fino in Polonia in meno di un anno.
Desidererebbero andare anche a Cremona, i flagellanti di Parma, ma Uberto Pallavicino, che controlla le rive del Po, non si commuove e promette di impiccare qualsiasi flagellante trovato sulla sua terra. Alcuni giovani vorrebbero sfidare il Pallavicino, ma Salimbene e il podestà di Parma riescono a dissuaderli.
Uberto Pallavicino non è l’unico critico di questi fanatici con la frusta. Al principio del 1261, papa Alessandro IV vieta il movimento: il 1260 è passato e non è successo nulla. Tuttavia, alcuni flagellanti non rinunciano ad attendere l’Era dello Spirito infliggendosi punizioni. Anche a Parma nasce la Società degli Scovati nella vicinia di Santo Spirito, poi Consorzio della Disciplina vecchia. Lo scovolo è un bastone con un’estremità coperta di cuoio o crini, che continua ad essere usato per colpirsi da sé.