1.10.1558. Lutero in vendita al mercato
1 ottobre 1558 – Gabriel Penel, che ha un negozio sulla strada maestra di Parma, viene interrogato dall’inquisitore di Reggio. Nella sua bottega si vendono stampe con i ritratti di Martin Lutero e Jan Hus. A 40 anni dalla riforma protestante, col Concilio di Trento in corso, Penel e i suoi aiutanti fanno affari smerciando i volti dei leader della riforma: merce vietatissima, e in quanto tale ammaliante.
Circa un mese prima, a Reggio è stato arrestato un collaboratore di Penel, Denis Marechal, colto in flagrante mentre provava a piazzare le figurine con questi e altri personaggi contestati dalla Chiesa cattolica. I due, infatti, non lavorano solo a Parma, ma girano varie città, probabilmente nelle fiere, offrendo Lutero e Hus mescolati a santi e papi. Li portano ad Alessandria, a Pavia, ad Asti, a Piacenza e a Reggio Emilia.
A Parma, Marechal era stato già ammonito dall’interrompere questo commercio, ma l’inquisitore locale non aveva dato granché peso alla cosa. A Reggio, invece, è stato arrestato e rimane in prigione per un paio di mesi, il tempo necessario a svolgere un’approfondita inchiesta, che coinvolge anche le autorità parmigiane e inevitabilmente il titolare del negozio, Penel.
Questo è molto furbo e confessa ancor prima di essere convocato per gli interrogatori. Si confessa all’inquisitore nella chiesa di San Pietro e dichiara di essere stato imbrogliato, che a Milano gli han venduto queste stampe con scritte in tedesco e mai avrebbe immaginato che fossero gli scismatici teutonici e tanto meno che quelle didascalie in gotico inneggino allo scisma. In cella, Marechal, segue la stessa linea di difesa. Alla fine sono creduti.
Gli storici Luca Ceriotti e Federica Dallasta, che hanno riscoperto questa isolata e precoce attività di propaganda luterana a Parma, trovano inverosimile l’ingenuità professata dai due mercanti, ma il suo scopo è evidente: evitare accuse di eresia. Ed effettivamente, la vicenda si chiude con una condanna lieve: Penel e Marechal sono riconosciuti colpevole di credulità.
A Parma, le stampe con Lutero e Hus sono fatte a pezzi personalmente dall’inquisitore, che poi brucia i pezzi di carta in cucina (ma qualcuno se lo tiene). A Reggio, invece, la loro distruzione avviene nel corso di una spettacolare cerimonia in piazza, con lo stesso Marechal che getta fra le fiamme la sua merce, dopo aver pubblicamente giurato di rigettare ogni dottrina protestate, vestito con grandi croci cucite sul petto e sulla schiena. Le immagini vendute prima dell’intervento della censura, al contrario, resteranno segretamente custodite in cassetti e biblioteche degli acquirenti.